Carissimi,
chi vi scrive è una coppia di sposi, Monia e Gaetano Strano, che svolge la propria missione cristiana a Mascalucia e da qualche mese anche presso la Diocesi di Catania, avendo accettato con gioia l’invito di Don Salvatore Bucolo, responsabile dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia, a svolgere il servizio come coppia responsabile presso un Settore del sopracitato Ufficio: Animatema.
Cos’è l’Animatema? L’Animatema è un percorso cristiano che coinvolge in pieno la famiglia in tutti i suoi membri: marito e moglie (come genitori e come coppia) e i figli; l’attenzione alla famiglia non può non avere il suo centro nei figli. Oggi il nostro più grande desiderio è sensibilizzare tutta la Diocesi alla nuova realtà dell’Animatema, mostrandone i benefici che ogni singola Parrocchia o realtà ecclesiale potrebbe trarne in quanto essa promuove una pastorale familiare con il coinvolgimento attento, pieno, intelligente ed efficace dei figli. Allo stesso tempo Animatema potrebbe porre le basi per una catechesi di iniziazione cristiana rivolta ai figli partendo dalle famiglie, soggetto attivo e responsabile della pastorale.
Per fare questo abbiamo bisogno di due figure fondamentali: il parroco, per poter diffondere nelle parrocchie questa nuova realtà, e i giovani, perché saranno il braccio attivo dell’Animatema. A tal proposto chiediamo di informare i giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni, della Parrocchia e delle Parrocchie del Vicariato, di un weekend conoscitivo, formativo e spirituale da noi organizzato presso “Casa Tabor” a Sant’Alfio nei giorni 29 e 30 Agosto. Ci preme sottolineare che quest’esperienza di Animatema arricchirà i giovani consentendo di portare nelle Parrocchie l’esperienza di animazione familiare. Se voleste maggiori delucidazioni ed ulteriori dettagli in merito la invitiamo a contattare il Responsabile Spirituale del Settore Animatema Don Salvatore Consoli. Per le prenotazioni si prega di contattare entro e non oltre il 17 Agosto a noi stessi responsabili di Settore al numero 3288214639.
Un abbraccio in Cristo
Gaetano e Monia Strano
Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia
Comunicazione
La Chiesa di Catania tramite l’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia accoglie l’invito di Papa Francesco a unirsi a Lui nella Veglia di preghiera, che si terrà a Roma in Piazza San Pietro il prossimo Sabato 3 Ottobre dalle ore 18.00 alle 19.30, per invocare insieme lo Spirito Santo sui lavori del prossimo Sinodo Ordinario dei Vescovi sulla Famiglia. Per tale ragione sta organizzando un viaggio – pellegrinaggio nei giorni 2 – 3 – 4 Ottobre p.v. al fine di potervi partecipare. Chiunque è interessato a tale evento, troverà il programma dettagliato ed i relativi costi sia nel prossimo numero di Prospettive, che sarà pubblicato la prima Domenica di Settembre, sia collegandosi al sito di pastorale familiare www.diocesi.catania.it/famiglia.
P. Salvatore Bucolo con Rosetta e Giorgio Amantia
Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia
Settore Vedovanza – Servizio Mistero Grande
L’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia, con i suoi due Settori, Vedovanza e Servizio Mistero Grande, organizza Sabato pomeriggio 12 Settembre presso la casa dei Padri del Pime l’Incontro diocesano per le famiglie “Ti farò mia sposa per sempre (Osea 2, 21): il Sacramento del Matrimonio, segno delle Nozze eterne di Cristo Sposo con la Chiesa sua Sposa”, per riflettere insieme, con la guida di Mons. Renzo Bonetti, su aspetti fondamentali della bellezza del Sacramento del Matrimonio nella prospettiva dell’eternità. È garantito il servizio animazione dei figli, pregandone previa comunicazione al momento dell’iscrizione on-line al sito della Diocesi www.diocesi.catania.it o al sito del’Ufficio di pastorale familiare www.diocesi.catania.it/famiglia.
Così Domenica 21 Giugno al Centro Congressi Comunale di Nicolosi Don Carlo Rocchetta si rivolge alle famiglie dell'Arcidiocesi di Catania:
https://drive.google.com/file/d/0B4dz2920BSnSUnVMT1FSV2pNb3c/view?usp=sharing_eid
Lunedì 22 Giugno presso la Casa dei Padri del PIME di Mascalucia
Don Salvatore Bucolo: Perché un incontro formativo di pastorale familiare? Il motivo fondamentale di tale incontro è offrire ai presbiteri e ai diaconi con le loro spose una formazione specifica alla pastorale della famiglia. Vuole, quindi, essere l’inizio di un cammino sulla famiglia, che è diventata una sfida importante per la Chiesa e per il mondo, ed è giusto che nella Chiesa, noi suoi ministri, siamo pronti e preparati. Ordine sacro e matrimonio insieme per la nuova evangelizzazione! Non dobbiamo vedere più la famiglia come OGGETTO destinatario della pastorale della Chiesa ma come SOGGETTO, poiché insieme all’Ordine Sacro, non come collaborazione ma come corresponsabilità, in forza del Sacramento del Matrimonio, (come i presbiteri e i diaconi in forza della loro ordinazione), la famiglia è chiamata ad essere soggetto della nuova evangelizzazione. Il Catechismo della Chiesa Cattolica dice che “il Sacramento del Matrimonio e il Sacramento dell’Ordine sono per la vivificazione della Chiesa”. Chi guiderà questa nostra riflessione è Don Carlo Rocchetta. Docente di Teologia Dogmatica, alla Gregoriana, a S. Anselmo e a Firenze, decide di lasciare la cattedra per dedicarsi totalmente alla pastorale della famiglia, e soprattutto al mistero della Tenerezza di Dio (nel 2000 pubblica proprio un libro intitolato La teologia della Tenerezza). Fa parte, dal 2001, di una comunità di 9 famiglie, con 31 figli (uno sta per nascere), e due sacerdoti. Ognuno abita per conto suo, ma si cerca di vivere quanto più possibile in condivisione, sposi e pastori, tentando, tutti insieme, di portare avanti la pastorale familiare, aiutando le famiglie in crisi. Da tutta Italia chiedono aiuto e ospitalità a questa comunità, anche famiglie siciliane, da Marsala, da Messina, con viaggi, letteralmente, della speranza. I nuovi poveri sono le famiglie in crisi. Lo scopo di questa comunità è creare centri d’accoglienza, in cui pastori e sposi si mettono a servizio della famiglia. Siamo nel tempo di passaggio tra il sinodo straordinario e quello ordinario sulla famiglia, e Papa Francesco ha voluto che ci fosse questa fase di maturazione per e con la famiglia. Egli ha anche voluto inaugurare l’anno della misericordia per scoprire la misericordia di Dio, tra gli sposi, tra genitori e figli, nella famiglia.
Don Carlo Rocchetta: L’argomento in questione presuppone due domande:
- In che rapporto sta il sacramento dell’ordine con quello del matrimonio?
- Come ripensare una responsabilità di pastori e sposi insieme per la nuova evangelizzazione di fronte alle nuove sfide?
Due interrogativi che non vanno visti soltanto alla luce della complementarietà ma a quella della reciprocità: l’uno non può stare senza l’altro. Non si deve più parlare di collaborazione degli sposi ai pastori ma di corresponsabilità, sposi e pastori (vescovo, presbiteri, diaconi), uniti per camminare insieme. Come superare l’attuale dicotomia ancora esistente tra pastori e sposi? Papa Francesco sostiene che la sintonia tra sposi e pastori sia la tappa fondamentale per la nuova evangelizzazione. Per fondare tale ragionamento bisogna porre tre punti: il retroterra storico di questa problematica (tutto il cammino della Chiesa è costellato da questo problema); l’ecclesiologia di comunione che è propria del Vaticano II da cui parte lo stesso, per la corresponsabilità tra le due parti; mostrare la corresponsabilità reciproca alla luce del mistero nuziale.
Partendo dallo sguardo storico, i fattori che hanno accompagnato il cammino della Chiesa sono tanti: la gerarchia, il posto assegnato ai laici, la teologia dei due ministeri (nuziale e ordinato). Si può schematizzare il nostro quadro storico attraverso tre modelli ecclesiologici essenziali: il modello apostolico pre-costantiniano; il modello post-constaniniano fino al medioevo, e in quello che va dal medioevo fino al Vaticano II.
Il primo modello è caratterizzato dalla positiva sinergia tra sposi e pastori (basta pensare a 1 Cor 13, 14-15): la Chiesa viene spinta come un corpo unico dove le varie componenti sono a servizio del bene comune. In questa ecclesiologia ministeri e carismi vengono dall’alto, come afferma l’Apostolo. In questa Chiesa c’è una grande corresponsabilità (Aquila e Priscilla con Paolo); non esiste il dualismo, perché la Chiesa si sente una minoranza che si fa lievito per evangelizzare i pagani. Dominante è anche la dimensione escatologica della fede (il Signore tornerà presto). Ci sono la gerarchia, il pastore, l’apostolo, una diversificazione dei ministeri, ma sempre in comunione armonica attorno all’unico vescovo e attorno all’unica eucarestia. Non manca la ministerialità laicale (San Giustino, martire, era laico, Lattanzio lo stesso). La Chiesa è una famiglia di famiglie, la famiglia non è utente ma protagonista dell’essere Chiesa. Vengono formati i tre grandi ordini: “ordo pastorum”, “ordo virginum”, “ordo coniugatorum”, cioè l’ordine dei pastori, delle vergini e degli sposi, e tutti fanno parte della stessa Chiesa.
Il secondo modello, con la pace costantiniana, è un modello di una Chiesa liberata. Viene a cadere il rapporto dialettico con il mondo; infatti, non è più chiamata a convertire i pagani, perché avviene un’osmosi tra impero e cristiani, e non c’è più un’opposizione con il mondo esterno, ma con il mondo al suo interno; infatti, si vengono a contrapporre gli “spiritales” e i “carnales”: i primi sono i chierici, i secondi sono i coniugi. La cultura apparterrà ai primi, e i secondi verranno chiamati “idiotes”. Si vengono a differenziare i due ministeri: nelle prime basiliche post costantiniane si mette una vera e propria barriera tra il presbiterio dove stavano i pastori, che parlavano il latino, lingua ufficiale per la liturgia, e i laici che stavano separati dai pastori. Quindi, si viene a creare una vera e propria divisione; si viene a formare una sacerdotalizzazione dei pastori: per la prima volta si parla del sacerdote, rifacendosi a Cristo, nuovo e sommo sacerdote. Pertanto, si afferma una gerarchizzazione dei pastori, (diaconi, sacerdoti, vescovi); la teologia del ministero si evolve in un ambito liturgico individuale più che collegiale; si forma il presbitero residenziale (gli odierni parroci) che risiede nelle zone residenziali, sempre in comunione con il vescovo, occupandosi di una determinata porzione di popolo di Dio. I laici sono separati dai ministri di Dio, il matrimonio non è più visto come una vocazione ma come una condizione necessaria per natura, come una concessione da parte dei pastori. I laici e le famiglie sono esclusi dalla vita ecclesiale.
Il terzo modello si presenta come una piramide gerarchica, dove al vertice sta il clero, sotto gli stati di perfezione (monaci, e consacrati) e infine alla base i laici. Dal rinascimento, dall’illuminismo e dall’ epoca moderna, nasce un mondo che vuole vivere senza costrizioni dalla Chiesa. Si viene a formare una teologia dei poteri, cioè solo del presbitero e del vescovo, mentre non esiste più il diacono permanente perché considerato solo come uno stato di passaggio per il sacerdozio. I ministri avevano così il potere di officiare le celebrazioni, di poter parlare con Dio, di Dio e pregarLo. I laici sono, invece, appendice della Chiesa, non Chiesa, non “necessari” per la sopravvivenza della Chiesa. Il matrimonio era visto solo sotto un aspetto giuridico, e se ne parlava solo nel diritto canonico. Già negli anni subito prima del Vaticano II s’iniziavano a formare le prime associazioni laicali all’interno della Chiesa e si inizia a notare che fino a quel momento i laici avevano vissuto NELLA Chiesa, ora iniziavano a vivere LA Chiesa.
L’ecclesiologia di comunione è la riscoperta della SS. Trinità, la Chiesa è plasmata sul modello di Dio Trinità: “la Chiesa è un popolo adunato nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” (Lumen Gentium). La Chiesa è comunione perché deriva dalla Trinità, si plasma sul modello della Trinità, va verso la Trinità. La Chiesa è il grembo della Trinità nella storia, della misericordia divina, sacramento vivente della tenerezza di Dio. Bisogna ritrovare il sacerdozio comune dei fedeli, il sacerdozio battesimale proprio di ogni cristiano, che è ordinato al sacerdozio ministeriale dei ministri ordinati, che a sua volta è ordinato a quello battesimale, per essere riuniti nel sommo sacerdozio di Cristo (Lumen Gentium 10). Il sacerdozio ministeriale è al servizio di quello battesimale poiché è questo che fa la Chiesa, quindi si capovolge la teologia del potere e si converte alla teologia del servizio. Il laico, incorporato a Cristo nel battesimo, nella sua parte compie il sacerdozio battesimale di Cristo. Il laico quindi ritorna a far pienamente parte della Chiesa, compone, insieme ai ministri ordinati, la Chiesa. La famiglia è una famiglia nella famiglia della Chiesa. La famiglia è così Chiesa domestica.
Nella corresponsabilità bisogna ritrovare la nuzialità dei due ministeri, quello nuziale e quello ordinato, e riscoprire la bellezza e la responsabilità del sacramento, nell’ottica della collaborazione. La reciprocità sacramentale dei due sacramenti, entrambi sono nuziali in modo proprio: l’ordine corrisponde alla presidenza, mentre il matrimonio corrisponde alla rappresentanza. L’ordine riceve una configurazione specifica a Cristo Sposo, come immagine di Cristo, servo pastore e sposo, presiedendo, secondo il proprio grado, il popolo di Dio. Gli sposi, invece, sono segno della Chiesa Sposa di Cristo partecipando al Suo essere Sposo. Giovanni Paolo II ha dichiarato che la famiglia è Sposa di Cristo, quindi non solo i consacrati sono sposi, ma anche i coniugi, in virtù del loro sacramento, sono sposi di Cristo. Valorizzare al massimo gli strumenti che il Vaticano II offre per continuare questo cammino di corresponsabilità tra pastori e sposi, a livello parrocchiale e diocesano, deve essere l’obiettivo della pastorale familiare di formazione.
Sabato 27 giugno ore 20.00 presso la parrocchia Madonna delle Lacrime,
Via Madonna delle Lacrime, 52 -Trappeto, San Giovanni La Punta
Tavola rotonda per informare tutta la Comunità sull'ideologia gender, DDL Cirinnà,Unioni Civili
Tavola Rotonda "Nutrire la Famiglia"
Sabato 27 giugno 2015 ore 17.00
Parrocchia Maria SS. della Consolazione, via Milo 11\B Catania
Il Sinodo dei Vescovi riunito intorno al Papa rivolge il suo pensiero a tutte le famiglie del mondo con le loro gioie, le loro fatiche, le loro speranze. In particolare sente il dovere di ringraziare il Signore per la generosa fedeltà con cui tante famiglie cristiane rispondono alla loro vocazione e missione. Lo fanno con gioia e con fede anche quando il cammino familiare le pone dinanzi a ostacoli, incomprensioni e sofferenze. A queste famiglie va l’apprezzamento, il ringraziamento e l’incoraggiamento di tutta la Chiesa e di questo Sinodo.
A questo indirizzo trovi tutto il documento:
http://www.vatican.va/roman_curia/synod/documents/rc_synod_doc_20150623_...
Carissimi fratelli presbiteri e diaconi,
siamo conviti che compito primario dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia è quello di sostenere concretamente ogni singola realtà presente nella nostra Chiesa locale in ciò che riguarda la pastorale familiare. Affinché ciò possa realizzarsi, crediamo che la strada maestra sia quella di creare una sorte di rete di relazioni all’interno della nostra Diocesi perché ciascuno possa mettere in comunione le proprie ricchezze nell’ambito di tale pastorale e allo stesso tempo trovare sostegno in ciò che ne è privo. Questo è il motivo principale che ci ha spinto da dare avvio al Sito http://www.diocesi.catania.it/famiglia/. Ciò significa concretamente che se una comunità parrocchiale ha persone competenti in qualche settore specifico che riguarda la famiglia oppure proposte concrete di itinerari già consolidati al suo interno, può metterli a disposizione di tutti registrando i contatti di tale persone o le proposte di itinerari nel Sito stesso. Questa è l’idea fondamentale che anima il Sito. Chiaramente ancora il Sito è in fase di strutturazione. Nella sua fisionomia portante si trova così strutturato:
DIREZIONE
SEGRETERIA
SETTORI
FAMIGLIA ANELLO GENERAZIONALE:
SETTORE CATECHESI BATTESIMALE
SETTORE GENITORI, CATECHESI E EDUCAZIONE ALL’AFFETTIVITÀ
SETTORE GIOVANI, FIDANZATI E ITINERARIO DI VOCAZIONE ALL’AMORE
SETTORE PREPARAZIONE AL MATRIMONIO
SETTORE PRIMI ANNI DI MATRIMONIO
SETTORE GIOVANI COPPPIE
SETTORE GRUPPI FAMIGLIA E ADULTI
SETTORE VEDOVANZA
SETTORE NONNI E ANZIANI
FAMIGLIA E MISSIONE:
SETTORE FAMIGLIA E PAROLA DI DIO
SETTORE LITURGIA NUZIALE E DOMESTICA
SETTORE FAMIGLIA, MISSIONE, MIGRANTES E CARITAS
SETTORE FAMIGLIA E SCUOLA, UNIVERSITÀ, CULTURA, SPORT E TEMPO LIBERO
SETTORE FAMIGLIA SOCIETÀ, E LAVORO
SETTORE SESSUALITÀ E FECONDITÀ
FAMIGLIE FERITE:
SETTORE SEPARATI FEDELI
SETTORE DIVORZIATI RISPOSATI
SETTORE FIGLI IN CIELO
SETTORE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ
SETTORE ORGANISMI:
CONSULTORI
ASSOCIAZIONI ECCLESIALI
FORUM PROVINCIALE ASSOCIAZIONI FAMILIARI
SETTORE ANIMATEMA
SERVIZIO MISTERO GRANDE
COMMISSIONI VICARIALI
Mentre la Direzione e la Segreteria sono già costituite, la Commissioni Vicariali si costituiranno, a Dio piacendo, nel corso dell’anno pastorale 2015-2016. I vari Settori, invece, sono ancora in fase strutturazione, perché attendono chiaramente la disponibilità e le proposte da parte delle realtà presenti in Diocesi. Ogni Settore si presenta così figurato nel Sito con quattro finestre: Orientamenti (indicazioni magisteriali che la Chiesa da per quell’ambito specifico), Contatti (nomi con contatti telefonici e telematici di persone competenti che danni la loro disponibilità per quel settore specifico), Attività (tutto ciò che l’Ufficio propone a livello diocesano per quell’ambito) e Proposte di itinerari (un’ampia gamma proposte concrete in cui ognuno può attingere e scegliere per quel settore specifico). A destra troverete tutti i link di altri siti fondamentali per l’ambito della pastorale familiare. Infine, sull’Home page del momento troverete I DODICI INGREDIENTI PER UN BUON PERCORSO DI PREPARAZIONE ALLE NOZZE PER UNA VITA DA SPOSI. Sono le prime indicazioni che l’Ufficio da per i cosiddetti percorsi prematrimoniali. Nostro auspicio che in tutta la Diocesi si possa sposare una linea comune in tale ambito, come anche si possa creare una sorta di calendario in cui registrare tutti i percorsi prematrimoniali che si fanno in diocesi in modo tale che tutti si è a conoscenza di tali percorsi.
Sempre a vostra disposizione auguriamo a tutti un fecondo e sempre vivo mistero ecclesiale.
Uniti in Cristo
Don Salvatore Bucolo, Giorgio e Rosetta Amantia
Per la buona riuscita di un percorso è fondamentale che sia:
- Un itinerario di fede a misura concreta dei nubendi,
- con un accompagnamento attento e costante della Chiesa nella persona dei parroci e delle coppie di sposi della propria comunità di appartenenza,
- con uno stile di primo annuncio kerigmatico,
- avendo come punto di rifermento la Parola di Dio,
- come guida il Magistero della Chiesa,
- mostrando come la loro scelta di matrimonio è innanzitutto una risposta alla vocazione battesimale all’amore nuziale,
- un amore che va accolto nella sua integrità, autenticità e totalità di unità di un uomo e di una donna in anima e corpo, aperta responsabilmente al dono della vita, all’accoglienza di bambini dati in affido o adottati e all’educazione della prole, con il sostegno dei principi morali propri dell’antropologia cristiana personalista e con il supporto delle competenze professionali e scientifiche offerte dai Consultori di ispirazione cristiana;
- evidenziando come, sin dalla creazione, la relazione di amore tra l’uomo e la donna è l’immagine primordiale di Dio,
- e come, nella redenzione, tale relazione è divenuta l’attualizzazione del Mistero Grande dell’amore nuziale di Cristo Sposo per la Chiesa Sua Sposa, che si realizza nella liturgia eucaristica del matrimonio,
- conferendo agli sposi, in forza della grazia del sacramento nuziale, una spiritualità e una missione specifica nella Chiesa e nella società,
- e alla famiglia l’unicità dell’essere icona della Trinità;
- per ultimo, l’itinerario si conclude con l’accoglienza dei nubendi divenuti sposi in comunità familiari di giovani coppie.
Nota bene:
1. non tralasciare o non dimenticare mai alcuno di questi ingredienti;
2. non basta soltanto l’osservanza di tutti gli ingredienti, ma la buona riuscita dipende innanzitutto dalla saggia valutazione che i parroci insieme alle coppie di sposi fanno nel prestare attenzione ai nubendi, nell’ascoltarli, nel considerare bene carismi, abilità, competenze e strumenti che si hanno a disposizione e soprattutto nell’adoperarsi ad una costante formazione per meglio rispondere alle sempre nuove sfide pastorali.