I primi anni di matrimonio, oltre ad essere determinanti per l’intero cammino coniugale e familiare, sono tempo di avvio e insieme di assestamento per quanto riguarda sia l’esperienza dell’amore coniugale sia l’incontro con la nuova vita del figlio. Spesso sono anche attraversati da problemi e difficoltà circa il lavoro e l’abitazione. Sono ricchi di risorse perché sono gli anni dell’entusiasmo dei primi passi di una vita a due, della gioia di vedersi fatti l’uno per l’altro, della serenità di un’intimità ricercata e vissuta con equilibrio, della gioia nel realizzare progetti e sogni accarezzati a lungo, dell’aprirsi di nuove prospettive anche in ordine alla crescita nella fede, della gioia e della responsabilità connesse con la procreazione di una nuova vita, della percezione del dono costituito dal figlio e della dimensione religiosa iscritta nella sua generazione. Ma sono anche gli anni segnati da alcune difficoltà corrispondenti, che riguardano, ad esempio, il lungo processo di integrazione e comunione nella coppia, la scoperta dei reciproci lati negativi o problematici, la difficoltà o l’incapacità di sopportarsi reciprocamente, la tentazione di una chiusura intimistica nella propria casa, la ridefinizione dei rapporti con le famiglie di origine e nell’ambiente in cui ci si trova a vivere, le modalità con cui realizzare un aiuto reciproco nella vita religiosa e spirituale, le paure di fronte alla nascita di un figlio, la disistima o addirittura il rifiuto programmatico di una nuova vita (Direttorio di Pastorale Familiare, 101).