Tra le strutture non propriamente pastorali, ma piuttosto finalizzate alla promozione umana della coppia e della famiglia, si pongono i consultori familiari. Con le strutture di pastorale familiare essi hanno in comune la finalità del vero bene della persona, della coppia e della famiglia e l’attenzione alla sessualità e alla vita. Diverse, invece, sono la prospettiva e la metodologia. La pastorale agisce per la promozione della vita cristiana e per l’edificazione della Chiesa e privilegia le risorse dell’evangelizzazione, della grazia sacramentale, della formazione spirituale e della testimonianza ecclesiale. I consultori, nell’ottica di un’antropologia personalistica coerente con la visione cristiana dell'uomo e della donna, guardano piuttosto ai dinamismi personali e relazionali e privilegiano l’apporto delle scienze umane e delle loro metodologie. In ogni diocesi siano promossi, valorizzati e sostenuti «consultori familiari professionalmente validi e di sicura ispirazione cattolica». Il loro servizio si sviluppi di norma sia in interventi di consulenza vera e propria a persone, a coppie e a famiglie in circostanze di difficoltà o in crisi di relazione, sia in interventi di prevenzione attraverso iniziative di formazione e di impegno culturale sul territorio e nella comunità. Tra gli ambiti nei quali il loro servizio appare più urgente e attuale, si ricordino:
- i problemi della coppia, con particolare attenzione alla vita di relazione con tutti i suoi aspetti di comunicazione e di dialogo, alla vita sessuale, alla regolazione della fertilità e all'accoglienza della vita nascente;
- l’educazione degli adolescenti e dei giovani alla vita, all'amore, alla sessualità, sia attraverso interventi diretti a loro destinati, sia mediante iniziative proposte ai loro educatori;
- la preparazione dei fidanzati al matrimonio. A questo riguardo non venga loro delegata e non venga svolta da essi l’opera di evangelizzazione e di formazione spirituale ed ecclesiale propria delle comunità cristiane e dei loro pastori. I consultori, piuttosto, si facciano carico sia di offrire il loro eventuale contributo per la formazione degli animatori degli itinerari di preparazione dei fidanzati al matrimonio e alla famiglia, sia di proporre e illustrare, nelle sedi e nei momenti più opportuni, gli aspetti della vita matrimoniale e familiare più direttamente attinenti i campi delle scienze umane, mediche e legali, pure molto importanti per la vita coniugale familiare;
- le problematiche degli anziani, dei loro rapporti con le famiglie e della loro presenza in esse.
Ogni consultorio ispiri il proprio servizio alla visione cristiana della persona, della sessualità e della famiglia, con chiaro e indiscusso riferimento ai contenuti del magistero della Chiesa. Ciò comporta, nella logica della cosiddetta legge della gradualità, di rispettare e salvaguardare congiuntamente il valore morale, con la sua intrinseca forza normativa, e la persona umana, nella sua responsabilità etica e nel suo cammino storico di crescita. Gli operatori del consultorio, oltre che della preparazione e dei titoli professionali di base che la legge richiede nei consultori pubblici, siano dotati di competenza scientifica aggiornata, di disponibilità al lavoro d’équipe e al metodo della consulenza tipici del consultorio stesso, nonché della formazione morale necessaria per promuovere sempre la verità nella carità. Una specifica competenza nell'ambito dell’équipe consultoriale sia riservata al consulente etico: a lui, infatti, spetta aiutare tutti gli altri operatori a far sempre riferimento corretto e inequivoco ai valori della morale cattolica nell’affrontare i vari problemi che si presentano e nel prospettare una loro soluzione. Tutto quanto si è detto fin qui circa i consultori familiari di ispirazione cristiana vale in modo particolarmente forte per i consultori familiari di dichiarata ispirazione cristiana. Essi sono segno pubblico della Chiesa e luogo nel quale, in modo esplicito, la promozione e la salvaguardia dei valori del matrimonio, della famiglia, della vita, della sessualità e dell'amore avvengono conformemente alla fede e alla morale evangeliche, autenticamente interpretate e proposte dal magistero della Chiesa. Essi testimoniano pure in modo originale e concreto che il messaggio cristiano non è contro l’uomo, ma per è per l’uomo, per la sua vita, per il suo amore, nella pienezza della loro verità: la fede cristiana, infatti, costituisce l’unica risposta pienamente valida ai problemi e alle speranze che la vita pone ad ogni uomo, ed è fonte di autentica felicità. Tra questi consultori, la comunità ecclesiale e i suoi organismi vi sia un legame stretto e peculiare, espresso, precisato e regolato anche negli statuti. In forza di questo legame, il consulente etico sia normalmente nominato dal Vescovo. Il Vescovo, inoltre, nella persona del consulente etico o in una persona distinta da questa, nomini un sacerdote quale consulente ecclesiastico: a lui spetta significare e mantenere i rapporti tra il consultorio e la comunità cristiana e garantire la dichiarata ispirazione cristiana del consultorio stesso. È bene che questi consultori siano federati tra loro a livello regionale e confederati nella Confederazione Italiana dei Consultori Familiari d’Ispirazione Cristiana. Come, a norma dello statuto della Confederazione, il consulente ecclesiastico nazionale è designato dalla Conferenza Episcopale Italiana e fa parte del Consiglio direttivo, anche a livello regionale è opportuno che la rispettiva Conferenza Episcopale designi un sacerdote come consulente ecclesiastico della Federazione regionale, il quale faccia parte del Consiglio direttivo della Federazione stessa (Direttorio di Pastorale Familiare, 249-251).