Insieme e inscindibilmente è doveroso accompagnarsi a tutte le giovani coppie, per aiutarle a riconoscere nella fede e a vivere nella concretezza di ogni giorno la loro vocazione e missione, superando anche le difficoltà che sono di intralcio e di ostacolo alla loro crescita. A tale scopo, gli itinerari di fede siano il più possibile impostati come riflessione mistagogica, cioè come proposta in grado di aiutare i giovani sposi a “fare memoria” del dono e della grazia ricevuti nel giorno del matrimonio. Si ponga ogni cura perché la coppia riconosca e viva la propria nativa e insopprimibile vocazione all’unità. Si educhino i giovani sposi a compiere ogni azione non più con lo spirito della persona sola, ma in una unità spirituale profonda, la quale, mentre riconosce e rispetta l’irrepetibile singolarità di ciascuno, dice condivisione e sostegno reciproci leali e appassionati. Si accettino le loro esigenze di tranquillità e di riservatezza, sapendole chiarire e purificare da ogni tentazione di chiusura. Si insista sulla castità coniugale e si promuova un cammino di educazione anche all’intimità sessuale, vissuta nella logica del dono di sé senza riserve e contrastando ogni forma di appropriazione dell'altro, reso strumento per i propri interessi. Anche nella proposta di impegni pastorali, si sia attenti a favorire e a sostenere interventi gestiti dalla coppia come tale. I giovani sposi siano aiutati ad essere responsabili e generosi nel dono della vita. È necessario, perciò, aiutarli a riscoprire il significato autentico della procreazione e della paternità responsabile e favorire, a livello ampio e diffuso, il recupero del valore e del senso della maternità. Occorre inoltre offrire ai giovani sposi gli aiuti opportuni per un’effettiva soluzione umana e cristiana dei problemi
della fecondità ed invitarli a non attendere troppo a concepire il primo figlio, reagendo con fermezza alla mentalità dominante nella nostra società, quella della famiglia con un unico figlio, ma donando, se possibile, la testimonianza di una particolare generosità nel trasmettere la vita. Si offrano alle giovani famiglie gli aiuti necessari per il loro compito educativo: dal richiamo alla grazia educativa connessa con il sacramento del matrimonio e il dono dello Spirito alla sottolineatura dei fondamentali contenuti di un’educazione autenticamente umana e cristiana, alla proposta di occasioni di approfondimento e di confronto al riguardo. Occorre essere discreti e coraggiosi nel proporre anche alle coppie-famiglie giovani forme di partecipazione alla vita della Chiesa e della società, nella consapevolezza che anche così si offre loro un importante servizio per la crescita e l’arricchimento della loro vita coniugale e familiare (Direttorio di Pastorale Familiare, 103).