Per un’autentica pastorale familiare è necessario, innanzitutto, mettere in atto una complessiva, articolata e capillare azione educativa per far crescere ogni persona come tale e, cioè, nella libertà che si apre all’amore e alla donazione di sé. Si tratta, pertanto, di aiutare ciascuno a maturare in quella libertà radicale, che consiste nel decidere di se stesso secondo il progetto che Dio iscrive nell’essere dell'uomo: un progetto che ha come centro e contenuto fondamentale l’amore, sull’esempio e nella misura di Gesù Cristo, alla cui immagine siamo predestinati ad essere conformi (cf Rom 8,28-30). In questa prospettiva ogni azione educativa possiede una sua intrinseca dimensione vocazionale: è aiuto offerto ad ognuno perché possa riconoscere e seguire la sua vocazione fondamentale all’amore nel matrimonio o nella verginità, compimento della consacrazione battesimale, e vivere così la sua missione nella Chiesa e nel mondo. Già durante la catechesi per i sacramenti dell'iniziazione cristiana, i bambini e i ragazzi siano aperti gradualmente al grande mistero dell’amore, sia loro proposto e spiegato il valore cristiano dell’amore e della famiglia e siano aiutati a viverlo nella loro esperienza quotidiana. n ogni famiglia cristiana, con la parola e con la testimonianza, i genitori svolgano il loro servizio educativo e mettano in atto i loro carismi così da aiutare i figli a vivere nella fede, nelle varie tappe della loro crescita. Siano per loro i primi maestri della fede, perché fin dalla più tenera età imparino a «percepire il senso di Dio e a venerarlo e ad amare il prossimo secondo la fede che hanno ricevuto nel battesimo». Li accompagnino nel cammino di preparazione ai sacramenti dell'iniziazione cristiana, sia riprendendo e riproponendo nel contesto familiare i contenuti della catechesi vissuta in parrocchia, sia partecipando cordialmente agli incontri e alle iniziative che dalla parrocchia stessa vengono proposti e promossi appositamente per i genitori. Siano presenti con generosa e discreta disponibilità nei diversi luoghi educativi ecclesiali e vi attuino autentiche forme di corresponsabilità, evitando di delegare totalmente ad altri (sacerdoti, religiosi e laici) il loro diritto-dovere anche di educatori nella fede. Si adoperino perché la catechesi familiare sia in grado di precedere, accompagnare e arricchire ogni altra forma di catechesi. A tale scopo è indispensabile che in famiglia ci sia una vera e propria comunicazione nella fede, attuata non solo nel dialogo esplicito sui temi della fede, ma anche e soprattutto vivendo secondo il Vangelo sia le scelte più semplici di ogni giornata, sia quelle legate ad alcuni particolari avvenimenti della stessa vita familiare. Condividano l’importanza e ritrovino la semplicità di alcuni segni visibili da mettere in risalto nella casa (dal crocifisso a un quadro religioso, dal libro della sacra Scrittura al segno che ricorda il battesimo...) e di alcuni gesti concreti da vivere con gioiosa e intelligente fedeltà (dal segno di croce, alla preghiera prima e dopo i pasti, ad alcune espressioni di attenzione, di carità, di aiuto e di festa che le varie tradizioni locali e familiari sanno indicare e suggerire...) (Direttorio di Pastorale Familiare, 28.30.144).