oltre ai gruppi familiari, che devono vedere in particolare l’impegno attivo delle comunità parrocchiali e con esse dell’Azione Cattolica, occorre riconoscere e valorizzare come dono dello Spirito anche l’apporto delle diverse associazioni, dei vari gruppi e dei numerosi movimenti di spiritualità, di formazione e di apostolato familiare che l’autonoma iniziativa dei laici sa realizzare. Loro compito è, globalmente, quello di «suscitare nei fedeli un vivo senso di solidarietà, favorire una condotta di vita ispirata al Vangelo e alla fede della Chiesa, formare le coscienze secondo i valori cristiani e non sui parametri della pubblica opinione, stimolare alle opere di carità vicendevole e verso gli altri con uno spirito di apertura, che faccia delle famiglie cristiane una vera sorgente di luce e un sano fermento per le altre». Nel rispetto delle caratteristiche, delle finalità e dei metodi propri di ciascuno di essi, tali associazioni, gruppi o movimenti devono impegnarsi e vanno aiutati a realizzare e a vivere un rapporto, un’integrazione e una comunione sempre più profondi e cordiali con l’intera comunità nella quale si trovano. Dalle proposte e dal cammino dell'intera comunità devono lasciarsi interpellare e provocare; questo stesso cammino devono gioiosamente condividere e sostenere; secondo le loro possibilità, gli appartenenti a tali associazioni, gruppi o movimenti devono offrire la propria generosa disponibilità per una collaborazione fattiva e disinteressata soprattutto nelle specifiche iniziative di pastorale familiare: così facendo, essi potranno mettere a servizio la loro ricchezza e offrire il loro contributo per l’edificazione della comunità parrocchiale (Direttorio di Pastorale Familiare, 129-130).