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Dalla dispersione scolastica alla speranza: nasce l'oratorio 'Casa per Tutti' di Cibali

Ufficio Comunicazioni Sociali

Dalla dispersione scolastica alla speranza: nasce l'oratorio 'Casa per Tutti' di Cibali

Sarà S.E. Monsignor Luigi Renna, Arcivescovo di Catania, a inaugurare il (23 ottobre) il nuovo Oratorio "Casa per Tutti", situato in Piazza S. Maria Ausiliatrice, nel cuore del quartiere Cibali, all'interno della parrocchia " Natività del Signore".

A portare avanti questa iniziativa è il parroco padre Roberto Mangiagli, una figura ben nota nella comunità, essendo presente nel quartiere da oltre vent'anni. Padre Roberto, profondo conoscitore delle sfide che affliggono Cibali, ha guidato il progetto con l'obiettivo di offrire un rifugio sicuro e ispiratore ai residenti del quartiere.

La riqualificazione dell'oratorio porterà con sé spazi più ampi, accoglienti e puliti, con un numero maggiore di aule a disposizione. Saranno organizzate diverse attività per tutte le età, tra cui corsi di ceramica, cucina e yoga per gli adulti, insieme a lezioni di lingue straniere (inglese, francese e spagnolo) e corsi di lingua dei segni (LIS). Inoltre, sarà implementato un programma di recupero scolastico con un rapporto individuale di insegnante-bambino 1 a 1, garantendo un'attenzione personalizzata a ciascun giovane.

Al momento, circa trenta bambini frequentano l'oratorio e vengono seguiti da dieci volontari affiancati da otto ragazzi del Servizio Civile Nazionale. Inoltre, alcuni generosi volontari hanno aperto le porte delle proprie case per offrire supporto e spazi nel doposcuola ai ragazzi.

«Nel quartiere vi è un'alta dispersione scolastica – ha affermato il parroco – secondo me, dipende anche dalla mancanza di dirigenti scolastici sul territorio, in questa zona, sono presenti solo succursali. Molti di questi bambini, purtroppo rischiano di essere usati come corrieri per la droga e, spesso, gli stessi operatori dell'oratorio si trovano in difficoltà, non riuscendo a sottrarli da determinate logiche diseducative. Ogni tanto, però, si hanno delle soddisfazioni».

Padre Roberto conserva tra i suoi ricordi la storia di due bambini, che anni fa, sono stati sottratti alla "manovalanza delinquenziale" e che, oggi, sono diventati dei medici. Questa e altre storie positive animano i volontari dell’oratorio e la comunità intera a fare meglio, grazie anche ai nuovi locali.

L'oratorio ospiterà anche un centro Caritas e un Centro di Ascolto, con una psicologa sempre presente per fornire sostegno emotivo e per insegnare ai ragazzi il valore della carità.

Per l'inaugurazione, insieme all’Arcivescovo, invitati rappresentanti delle istituzioni, alcuni dirigenti scolastici e l'intera comunità parrocchiale. L'Oratorio "Casa per Tutti" si presenta come un faro di luce nel buio delle difficoltà, offrendo ai giovani una via verso un futuro migliore.

Catania, 20 Ottobre 2023

2° SEMINARIO DI FORMAZIONE ALL’IMPEGNO SOCIALE E POLITICO

Ufficio per la pastorale dei problemi sociali e il lavoro

Al cuore della democrazia: la partecipazione” è il tema della Seconda edizione del Seminario di formazione all’impegno sociale e politico promosso dal Cantiere per Catania e dall’Ufficio per la pastorale dei problemi sociali e il lavoro dell’Arcidiocesi di Catania. Il Seminario di formazione avrà inizio sabato 11 novembre 2023 alle ore 16.00 presso la Scuola Superiore dell’Università degli studi, Villa S. Saverio in via Valdisavoia 9, Catania.

MARTEDI' 24 ALLE 19 SANTA MESSA IN CATTEDRALE IN SUFFRAGIO DI LAURA SALAFIA

Ufficio Comunicazioni Sociali

Martedì 24 ottobre, alle ore 19,00, nella Basilica Cattedrale di Catania sarà celebrata una Santa Messa in suffragio di Laura Salafia a otto giorni dalla morte.
Laura è stata per la città di Catania una testimone di forza di vita e di fede, e ha comunicato con la sua esistenza che l'amicizia con Gesù aiuta a vivere anche le sofferenze più gravi.

«Un cuore che vede», lo stile di cura di San Luca medico ed evangelista: l’esortazione di mons. Renna nella Giornata dell’operatore sanitario

Ufficio Comunicazioni Sociali

«Ciascuno di voi è chiamato a portare una buona notizia di salvezza, con lo stile di cura di San Luca, medico ed evangelista»: così mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania, si è rivolto agli operatori sanitari nella Giornata loro dedicata, celebrata con una Santa Messa in Cattedrale.

Dai manager ai medici, dagli infermieri ai farmacisti, dal personale tecnico-sanitario a quello amministrativo, dai volontari delle associazioni a quelli delle cappellanie: la Celebrazione eucaristica ha raccolto tutte le categorie di quanti lavorano in ospedali, case di cura, ambulatori. Un variegato popolo riunito in quello che mons. Mario Torracca, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Salute dell’Arcidiocesi, ha ricordato essere non solo un momento celebrativo ma soprattutto un’occasione per riscoprire l’identità di operatori sanitari cristiani, il cui compito principale è di farsi prossimo al malato.

E mons. Renna, aprendo la sua omelia, ha richiamato proprio la frase di San Paolo «solo Luca è con me», sottolineando la capacità del discepolo di rimanere accanto a Paolo nel momento del bisogno, come il buon samaritano che “non passa oltre” perché nutre compassione: ha «un cuore che vede».

Nella memoria liturgica dell’evangelista Luca, che fu anche medico e che perciò è patrono dei medici e degli operatori sanitari, l’arcivescovo ha toccato aspetti etici come le cure palliative, da diffondere non solo nelle fasi terminali della vita, ma come approccio integrato di cura; ha rimarcato la ricchezza delle Cappellanie e il loro ruolo sia di conforto al malato e sia di sostegno e formazione verso il personale; ha esortato a curare la dimensione familiare come «vero fattore terapeutico». «Papa Francesco ci ricorda che la famiglia è stata da sempre “l'ospedale più vicino”. E noi sappiamo – ha detto a tal proposito l’Arcivescovo – che un paziente che ha la presenza e il conforto dei suoi familiari è un paziente più aderente alle cure: per questo gli operatori sanitari sono chiamati a dialogare e collaborare con le famiglie». Mons. Renna, infine, ha rivolto un pensiero agli operatori sanitari che coraggiosamente lavorano sotto le bombe a Gaza e in Ucraina, come nelle decine di guerre in corso in tutto il mondo.

Corso per nuovi Ministri Straordinari della distribuzione della Santa Comunione

Ufficio per la Pastorale della Salute

In allegato:
Corso per nuovi Ministri Straordinari della distribuzione della Santa Comunione

Il Corso...
organizzato dall’Ufficio di Pastorale della Salute, è rivolto a tutti coloro che desiderano dedicare un po’ del loro tempo al servizio di volontariato rivolto ai fratelli sofferenti presso le Cappellanie Ospedaliere, Cliniche private, Case di Cura e di Riposo o anche ai malati che si trovano presso il proprio domicilio ed in stretta colla- borazione con i Cappellani ed i Parroci.
Alle comunità parrocchiali, nel cui territorio è presente una struttura sanitaria (ospedali, cliniche, case di ripo- so), è affidato il compito di prendersi cura di chi soffre esprimendo la sollecitudine verso chi vive il tempo della malattia, facendosi prossimo a chi è nella sofferenza attraverso il ministero della consolazione e con lo stesso amore che il Vangelo ci sollecita: “Va' e fai anche tu lo stesso” (Lc10,37).
Nella Nota Pastorale della C.E.I. (2004), “Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia” così si afferma al n°10: “La presenza della parrocchia nel territorio si esprime anzitutto nel tessere rapporti diretti con tutti i suoi abitanti, cristiani e non cristiani, partecipi della vita della comunità o ai suoi margini. Nulla nella vita della gente, eventi lieti o tristi, deve sfuggire alla conoscenza e alla presenza discreta e attiva della parroc- chia, fatta di prossimità, condivisione, cura. Ne sono responsabili il parroco, i sacerdoti collaboratori, i diaconi; un ruolo particolare lo hanno le religiose, per l’attenzione alla persona propria del genio femminile; per i fedeli laici è una tipica espressione della loro testimonianza.
Presenza nel territorio vuol dire sollecitudine verso i più deboli e gli ultimi, farsi carico degli emarginati, servizio dei poveri, antichi e nuovi, premura per i malati e per i minori in disagio”.
Mons. Mario Torracca Direttore Ufficio Pastorale della Salute

Canto e Liturgia, raduno di 110 corali nella Diocesi di Catania

Ufficio Comunicazioni Sociali

Canto e Liturgia, raduno di 110 corali nella Diocesi di Catania Sono 110 le corali, provenienti da altrettante parrocchie della Diocesi di Catania, che si sono radunate al Seminario arcivescovile "Regina Apostolorum". Moltissimi i giovani cantori che hanno riempito la chiesa interna alla struttura. Un evento organizzato dall'Ufficio liturgico diocesano, diretto da padre Salvatore Magrì, con il Responsabile diocesano della sezione “Musica sacra”, padre Francesco Abate, con l'obiettivo di riaffermare la centralità del canto nella liturgia e promuovere la comprensione della liturgia stessa. La celebrazione dei Vespri, interamente cantati dall'assemblea, è stata presieduta dall'Arcivescovo Luigi Renna, che nel suo discorso ha sottolineato l'importanza delle riforme liturgiche e della "Sacrosanctum Concilium". «I libri liturgici promulgati dai santi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II sono l'unica espressione della lex orandi del Rito Romano – ha detto Mons. Renna –. La Liturgia è il culmine verso cui tende l'azione della Chiesa e la fonte da cui promana tutta la sua energia». Mons. Luigi Renna ha posto l'accento sul canto sacro e della formazione liturgica: «Abbiamo bisogno di una seria e vitale formazione liturgica» per comprendere il valore dei simboli liturgici e riscoprire la capacità di stupirci di ciò che avviene nella celebrazione. Il vescovo ha anche evidenziato il significato del silenzio nella liturgia: «Il silenzio liturgico è molto di più: è il simbolo della presenza e dell'azione dello Spirito Santo che anima tutta l'azione celebrativa, per questo motivo spesso costituisce il culmine di una sequenza rituale. Il silenzio si muove al pentimento e al desiderio di conversione; suscita l'ascolto della Parola e la preghiera; dispone all'adorazione del Corpo e del Sangue di Cristo; suggerisce a ciascuno, nell'intimità della comunione, ciò che lo Spirito vuole operare nella vita per conformarsi al Pane spezzato». Il raduno delle corali parrocchiali è il primo di una serie organizzata dalla Diocesi di Catania in tutto il territorio: i cantori e l'intera comunità sono chiamati ad approfondire il senso del canto liturgico e la profondità della liturgia stessa. Gli incontri saranno l'occasione per rinnovare l'impegno verso una liturgia più significativa e coinvolgente, allineata con il Concilio Vaticano II e guidata dalla bellezza dei simboli e dal fascino del silenzio. Catania, 16 Ottobre 2023

ASSEMBLEA SINODALE LE CHIESE DI SICILIA CAMMINANO INSIEME

Ufficio Comunicazioni Sociali

ASSEMBLEA SINODALE LE CHIESE DI SICILIA CAMMINANO INSIEME
Il 13 e 14 ottobre, alla presenza di tutti i vescovi dell’Isola e di 300 delegati, si è svolta a Terrasini l’Assemblea sinodale delle Chiese di Sicilia sul tema “Continuiamo a camminare insieme”. Abbiamo raccolto i commenti a caldo dell’arcivescovo Renna e di alcuni delegati dell’arcidiocesi di Catania.
“Nell’Assemblea sinodale delle Chiese di Sicilia abbiamo scoperto una grande ricchezza di umanità, di carismi, di ministeri che sono al servizio della persona e del nostro popolo”. E’ questo il commento dell’arcivescovo Luigi Renna a conclusione dell’Assemblea sinodale siciliana tenutasi a Terrasini il 13 e 14 ottobre scorsi alla presenza dei vescovi dell’Isola e di oltre 300 delegati provenienti da tutta la regione. L’Arcidiocesi di Catania è stata rappresentata da 27 delegati, più 3 ospiti: con l’arcivescovo Luigi Renna c’erano l’arcivescovo emerito Salvatore Gristina, il vicario generale Salvatore Genchi, laici, presbiteri, diaconi e membri della vita consacrata, con la presenza di 4 giovani e, come invitato, ha partecipato anche l’Imam della comunità islamica di Catania.

Il confronto si è svolto attorno a cinque tavoli sinodali: Compagni di viaggio; Dialogo e partecipazione socio-politica; Dialogo tra le generazioni; Pietà popolare e discernimento; Corresponsabilità nella Missione.

Si è trattato di un’esperienza spirituale, nell’ascolto dello Spirito santo e dei fratelli non soltanto di coloro che frequentano abitualmente le nostre comunità ecclesiali. Oltre ai delegati ogni vescovo ha invitato ospiti “esterni” alle comunità ecclesiali, persone che non vivono la vita pastorale, membri di altre religioni, rappresentanti del mondo del lavoro e della imprenditorialità, delle professioni e delle arti e giovani universitari.

L’arcivescovo Renna: “Ecco cosa portiamo a casa”

“Portiamo a casa questo guadagno – dice l’arcivescovo Renna -: ci sentiamo più forti perché abbiamo lo stesso obiettivo, ma soprattutto ci sentiamo tutti al servizio del nostro popolo”. “Certamente questo è un momento, che non esaurisce il nostro cammino, ma è significativo: vescovi, presbiteri, laici, religiosi, tutte le vocazioni che camminano insieme nella stessa direzione grazie al cammino sinodale. Il cammino sinodale in Sicilia non solo è una realtà, ma anche un processo che continua”. “Abbiamo compreso – conclude l’arcivescovo – che il di più che dobbiamo offrire alla nostra società è un senso evangelico che ci fa sentire liberi di fronte ad ogni condizionamento ed attenti a quello che il Signore ci chiede in una Sicilia che ha problemi di povertà, di migrazioni e immigrazioni, di mafia, di ambiente. E siamo chiamati anche a partecipare alla vita democratica senza dare deleghe in bianco alla politica, che rischiano di alimentare forme di corruzione”.

Il clima molto fraterno e franco, vissuto nei giorni dell’assemblea sinodale, ha permesso a molti di confrontarsi utilizzando il metodo della conversazione spirituale sperimentato durante questo cammino sinodale, che partendo dalla parola che illumina la vita, se ne lascia interpellare.

I contenuti dell’assemblea sinodale

Illuminanti le due relazioni introduttive delle due giornate, quella del teologo Massimo Naro, che ha offerto ambiti di discernimento ecclesiale quali la questione educativo-formativa; il tema dei linguaggi che non devono presentare convinzioni ma suscitare consapevolezze; la vita sacramentale e liturgica per una visione cristiana del mondo e della storia; l’impegno sociale; il riorientamento dalle “dimissioni” alla missione. L’altra relazione di Giuseppe Notarstefano presidente nazionale di ACI ha offerto indicazioni riguardanti la fase sapienziale che stiamo vivendo.

All’assemblea finale è intervenuto anche l’imam della moschea di Catania, Kheit Abdelhafid,che ha ringraziato per l’invito e per il clima di ascolto e dialogo che ha respirato. “Camminare insieme – ha detto – è occasione per scoprire noi stessi e per lavorare per il bene comune”.

Nelle conclusioni dell’Assemblea, il presidente della CESI, mons. Antonino Raspanti, ha rilevato che la Sicilia è l’unica regione in Italia ad aver compiuto – finora – un cammino comune. “Evangelizzare – ha ricordato mons. Raspanti – non è aggiungere, è far venire fuori ciò che già opera. La Chiesa è preceduta dal Regno di Dio, che già opera”.

Le reazioni di alcuni delegati dell’arcidiocesi di Catania
A conclusione dell’Assemblea sinodale abbiamo raccolto alcune testimonianze dai delegati dell’Arcidiocesi di Catania.

“Mi porto a casa - dice don Giuseppe Raciti, vicario episcopale per la pastorale - la gioia di aver visto una chiesa siciliana innamorata di Gesù Cristo e del suo vangelo, attenta al mondo, alla storia e ai vissuti delle persone, che si interroga circa i linguaggi dei giovani e di coloro che sembrano camminare in maniera parallela rispetto al vangelo e che vivono ai margini. Abbiamo sperimentato il dono dello Spirito Santo che ci indica la strada per la nuova evangelizzazione. Andiamo avanti con speranza!”.

“Torno da Terrasini piena di stupore – dice Febronia Lamicela, segretaria della Consulta delle Aggregazioni ecclesiali -: veramente lo Spirito parla e guida la Chiesa”. “Porto nel cuore – aggiunge – questo stupore e avverto il desiderio rinnovato di donare il mio piccolo contributo per ‘riparare’ la Chiesa che sempre rischia la rovina”.

Arianna Rotondo, direttrice della Pastorale universitaria, parla, invece, di “un’esperienza di relazione originale, soprattutto grazie all’idea di coinvolgere ospiti esterni e giovani”.

Walter Cerreti (Comunità di Sant’Egidio) evidenzia la “bellezza di un incontro tra fratelli di tante realtà differenti, che guardano al travagliato presente con una grande speranza, perché il cammino sinodale ci dà maggiore consapevolezza del tesoro prezioso che portiamo nei nostri vasi di creta”.

Tra i moderatori dell’Assemblea c’era anche la delegata della diocesi catanese Maria Dolores Doria, che presentando la sintesi del gruppo di lavoro sulla pietà popolare, ha evidenziato la necessità di “innestare nelle nostre feste popolari un lavoro e un cammino incisivi di evangelizzazione”.

Alfio Pennisi (direttore della Pastorale carceraria) racconta: “E’ rilevante, straordinariamente rilevante, che 12 sconosciuti, che si incontrano per la prima volta e si siedono attorno a un tavolo per parlare della fede e del mondo, come è accaduto nei tavoli tematici dell’Assemblea di Terrasini, possano farlo con stima e cura dell'altro - diverso, magari, per età, città, vissuto personale -, possano farlo attendendosi sinceramente che dall'altro possa giungere qualcosa di nuovo e di buono, possano farlo con gratitudine, passione e franchezza tentando di capire cosa c'entra la fede con le mille drammatiche urgenze del mondo”.

“L’assemblea di Terrasini – aggiunge Salvo Pappalardo, della Caritas di Catania – mi ha permesso di acquisire utili riflessioni e linee guida da condividere con tutti i volontari per un proficuo discernimento da realizzare nella nostra attività di servizio”.

Pietro Maugeri, responsabile del Banco Alimentare, parla di un “forte desiderio di dialogo e di fare rete. Rete non significa – aggiunge – uniformità e appiattimento ma al contrario lavorare insieme partendo ciascuno dalla propria storia e dalla propria competenza. Solo così si costruisce il bene comune”.

(Ufficio Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Catania)

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