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Corso per nuovi Ministri Straordinari della distribuzione della Santa Comunione

Ufficio per la Pastorale della Salute

In allegato:
Corso per nuovi Ministri Straordinari della distribuzione della Santa Comunione

Il Corso...
organizzato dall’Ufficio di Pastorale della Salute, è rivolto a tutti coloro che desiderano dedicare un po’ del loro tempo al servizio di volontariato rivolto ai fratelli sofferenti presso le Cappellanie Ospedaliere, Cliniche private, Case di Cura e di Riposo o anche ai malati che si trovano presso il proprio domicilio ed in stretta colla- borazione con i Cappellani ed i Parroci.
Alle comunità parrocchiali, nel cui territorio è presente una struttura sanitaria (ospedali, cliniche, case di ripo- so), è affidato il compito di prendersi cura di chi soffre esprimendo la sollecitudine verso chi vive il tempo della malattia, facendosi prossimo a chi è nella sofferenza attraverso il ministero della consolazione e con lo stesso amore che il Vangelo ci sollecita: “Va' e fai anche tu lo stesso” (Lc10,37).
Nella Nota Pastorale della C.E.I. (2004), “Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia” così si afferma al n°10: “La presenza della parrocchia nel territorio si esprime anzitutto nel tessere rapporti diretti con tutti i suoi abitanti, cristiani e non cristiani, partecipi della vita della comunità o ai suoi margini. Nulla nella vita della gente, eventi lieti o tristi, deve sfuggire alla conoscenza e alla presenza discreta e attiva della parroc- chia, fatta di prossimità, condivisione, cura. Ne sono responsabili il parroco, i sacerdoti collaboratori, i diaconi; un ruolo particolare lo hanno le religiose, per l’attenzione alla persona propria del genio femminile; per i fedeli laici è una tipica espressione della loro testimonianza.
Presenza nel territorio vuol dire sollecitudine verso i più deboli e gli ultimi, farsi carico degli emarginati, servizio dei poveri, antichi e nuovi, premura per i malati e per i minori in disagio”.
Mons. Mario Torracca Direttore Ufficio Pastorale della Salute

Canto e Liturgia, raduno di 110 corali nella Diocesi di Catania

Ufficio Comunicazioni Sociali

Canto e Liturgia, raduno di 110 corali nella Diocesi di Catania Sono 110 le corali, provenienti da altrettante parrocchie della Diocesi di Catania, che si sono radunate al Seminario arcivescovile "Regina Apostolorum". Moltissimi i giovani cantori che hanno riempito la chiesa interna alla struttura. Un evento organizzato dall'Ufficio liturgico diocesano, diretto da padre Salvatore Magrì, con il Responsabile diocesano della sezione “Musica sacra”, padre Francesco Abate, con l'obiettivo di riaffermare la centralità del canto nella liturgia e promuovere la comprensione della liturgia stessa. La celebrazione dei Vespri, interamente cantati dall'assemblea, è stata presieduta dall'Arcivescovo Luigi Renna, che nel suo discorso ha sottolineato l'importanza delle riforme liturgiche e della "Sacrosanctum Concilium". «I libri liturgici promulgati dai santi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II sono l'unica espressione della lex orandi del Rito Romano – ha detto Mons. Renna –. La Liturgia è il culmine verso cui tende l'azione della Chiesa e la fonte da cui promana tutta la sua energia». Mons. Luigi Renna ha posto l'accento sul canto sacro e della formazione liturgica: «Abbiamo bisogno di una seria e vitale formazione liturgica» per comprendere il valore dei simboli liturgici e riscoprire la capacità di stupirci di ciò che avviene nella celebrazione. Il vescovo ha anche evidenziato il significato del silenzio nella liturgia: «Il silenzio liturgico è molto di più: è il simbolo della presenza e dell'azione dello Spirito Santo che anima tutta l'azione celebrativa, per questo motivo spesso costituisce il culmine di una sequenza rituale. Il silenzio si muove al pentimento e al desiderio di conversione; suscita l'ascolto della Parola e la preghiera; dispone all'adorazione del Corpo e del Sangue di Cristo; suggerisce a ciascuno, nell'intimità della comunione, ciò che lo Spirito vuole operare nella vita per conformarsi al Pane spezzato». Il raduno delle corali parrocchiali è il primo di una serie organizzata dalla Diocesi di Catania in tutto il territorio: i cantori e l'intera comunità sono chiamati ad approfondire il senso del canto liturgico e la profondità della liturgia stessa. Gli incontri saranno l'occasione per rinnovare l'impegno verso una liturgia più significativa e coinvolgente, allineata con il Concilio Vaticano II e guidata dalla bellezza dei simboli e dal fascino del silenzio. Catania, 16 Ottobre 2023

ASSEMBLEA SINODALE LE CHIESE DI SICILIA CAMMINANO INSIEME

Ufficio Comunicazioni Sociali

ASSEMBLEA SINODALE LE CHIESE DI SICILIA CAMMINANO INSIEME
Il 13 e 14 ottobre, alla presenza di tutti i vescovi dell’Isola e di 300 delegati, si è svolta a Terrasini l’Assemblea sinodale delle Chiese di Sicilia sul tema “Continuiamo a camminare insieme”. Abbiamo raccolto i commenti a caldo dell’arcivescovo Renna e di alcuni delegati dell’arcidiocesi di Catania.
“Nell’Assemblea sinodale delle Chiese di Sicilia abbiamo scoperto una grande ricchezza di umanità, di carismi, di ministeri che sono al servizio della persona e del nostro popolo”. E’ questo il commento dell’arcivescovo Luigi Renna a conclusione dell’Assemblea sinodale siciliana tenutasi a Terrasini il 13 e 14 ottobre scorsi alla presenza dei vescovi dell’Isola e di oltre 300 delegati provenienti da tutta la regione. L’Arcidiocesi di Catania è stata rappresentata da 27 delegati, più 3 ospiti: con l’arcivescovo Luigi Renna c’erano l’arcivescovo emerito Salvatore Gristina, il vicario generale Salvatore Genchi, laici, presbiteri, diaconi e membri della vita consacrata, con la presenza di 4 giovani e, come invitato, ha partecipato anche l’Imam della comunità islamica di Catania.

Il confronto si è svolto attorno a cinque tavoli sinodali: Compagni di viaggio; Dialogo e partecipazione socio-politica; Dialogo tra le generazioni; Pietà popolare e discernimento; Corresponsabilità nella Missione.

Si è trattato di un’esperienza spirituale, nell’ascolto dello Spirito santo e dei fratelli non soltanto di coloro che frequentano abitualmente le nostre comunità ecclesiali. Oltre ai delegati ogni vescovo ha invitato ospiti “esterni” alle comunità ecclesiali, persone che non vivono la vita pastorale, membri di altre religioni, rappresentanti del mondo del lavoro e della imprenditorialità, delle professioni e delle arti e giovani universitari.

L’arcivescovo Renna: “Ecco cosa portiamo a casa”

“Portiamo a casa questo guadagno – dice l’arcivescovo Renna -: ci sentiamo più forti perché abbiamo lo stesso obiettivo, ma soprattutto ci sentiamo tutti al servizio del nostro popolo”. “Certamente questo è un momento, che non esaurisce il nostro cammino, ma è significativo: vescovi, presbiteri, laici, religiosi, tutte le vocazioni che camminano insieme nella stessa direzione grazie al cammino sinodale. Il cammino sinodale in Sicilia non solo è una realtà, ma anche un processo che continua”. “Abbiamo compreso – conclude l’arcivescovo – che il di più che dobbiamo offrire alla nostra società è un senso evangelico che ci fa sentire liberi di fronte ad ogni condizionamento ed attenti a quello che il Signore ci chiede in una Sicilia che ha problemi di povertà, di migrazioni e immigrazioni, di mafia, di ambiente. E siamo chiamati anche a partecipare alla vita democratica senza dare deleghe in bianco alla politica, che rischiano di alimentare forme di corruzione”.

Il clima molto fraterno e franco, vissuto nei giorni dell’assemblea sinodale, ha permesso a molti di confrontarsi utilizzando il metodo della conversazione spirituale sperimentato durante questo cammino sinodale, che partendo dalla parola che illumina la vita, se ne lascia interpellare.

I contenuti dell’assemblea sinodale

Illuminanti le due relazioni introduttive delle due giornate, quella del teologo Massimo Naro, che ha offerto ambiti di discernimento ecclesiale quali la questione educativo-formativa; il tema dei linguaggi che non devono presentare convinzioni ma suscitare consapevolezze; la vita sacramentale e liturgica per una visione cristiana del mondo e della storia; l’impegno sociale; il riorientamento dalle “dimissioni” alla missione. L’altra relazione di Giuseppe Notarstefano presidente nazionale di ACI ha offerto indicazioni riguardanti la fase sapienziale che stiamo vivendo.

All’assemblea finale è intervenuto anche l’imam della moschea di Catania, Kheit Abdelhafid,che ha ringraziato per l’invito e per il clima di ascolto e dialogo che ha respirato. “Camminare insieme – ha detto – è occasione per scoprire noi stessi e per lavorare per il bene comune”.

Nelle conclusioni dell’Assemblea, il presidente della CESI, mons. Antonino Raspanti, ha rilevato che la Sicilia è l’unica regione in Italia ad aver compiuto – finora – un cammino comune. “Evangelizzare – ha ricordato mons. Raspanti – non è aggiungere, è far venire fuori ciò che già opera. La Chiesa è preceduta dal Regno di Dio, che già opera”.

Le reazioni di alcuni delegati dell’arcidiocesi di Catania
A conclusione dell’Assemblea sinodale abbiamo raccolto alcune testimonianze dai delegati dell’Arcidiocesi di Catania.

“Mi porto a casa - dice don Giuseppe Raciti, vicario episcopale per la pastorale - la gioia di aver visto una chiesa siciliana innamorata di Gesù Cristo e del suo vangelo, attenta al mondo, alla storia e ai vissuti delle persone, che si interroga circa i linguaggi dei giovani e di coloro che sembrano camminare in maniera parallela rispetto al vangelo e che vivono ai margini. Abbiamo sperimentato il dono dello Spirito Santo che ci indica la strada per la nuova evangelizzazione. Andiamo avanti con speranza!”.

“Torno da Terrasini piena di stupore – dice Febronia Lamicela, segretaria della Consulta delle Aggregazioni ecclesiali -: veramente lo Spirito parla e guida la Chiesa”. “Porto nel cuore – aggiunge – questo stupore e avverto il desiderio rinnovato di donare il mio piccolo contributo per ‘riparare’ la Chiesa che sempre rischia la rovina”.

Arianna Rotondo, direttrice della Pastorale universitaria, parla, invece, di “un’esperienza di relazione originale, soprattutto grazie all’idea di coinvolgere ospiti esterni e giovani”.

Walter Cerreti (Comunità di Sant’Egidio) evidenzia la “bellezza di un incontro tra fratelli di tante realtà differenti, che guardano al travagliato presente con una grande speranza, perché il cammino sinodale ci dà maggiore consapevolezza del tesoro prezioso che portiamo nei nostri vasi di creta”.

Tra i moderatori dell’Assemblea c’era anche la delegata della diocesi catanese Maria Dolores Doria, che presentando la sintesi del gruppo di lavoro sulla pietà popolare, ha evidenziato la necessità di “innestare nelle nostre feste popolari un lavoro e un cammino incisivi di evangelizzazione”.

Alfio Pennisi (direttore della Pastorale carceraria) racconta: “E’ rilevante, straordinariamente rilevante, che 12 sconosciuti, che si incontrano per la prima volta e si siedono attorno a un tavolo per parlare della fede e del mondo, come è accaduto nei tavoli tematici dell’Assemblea di Terrasini, possano farlo con stima e cura dell'altro - diverso, magari, per età, città, vissuto personale -, possano farlo attendendosi sinceramente che dall'altro possa giungere qualcosa di nuovo e di buono, possano farlo con gratitudine, passione e franchezza tentando di capire cosa c'entra la fede con le mille drammatiche urgenze del mondo”.

“L’assemblea di Terrasini – aggiunge Salvo Pappalardo, della Caritas di Catania – mi ha permesso di acquisire utili riflessioni e linee guida da condividere con tutti i volontari per un proficuo discernimento da realizzare nella nostra attività di servizio”.

Pietro Maugeri, responsabile del Banco Alimentare, parla di un “forte desiderio di dialogo e di fare rete. Rete non significa – aggiunge – uniformità e appiattimento ma al contrario lavorare insieme partendo ciascuno dalla propria storia e dalla propria competenza. Solo così si costruisce il bene comune”.

(Ufficio Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Catania)

Omelia per l’ordinazione presbiterale dei diaconi Alfio Caruso e Sebastiano Scamporrino Cattedrale di Catania 7 ottobre 2023 Memoria di Maria Santissima del Rosario

L'Arcivescovo

Omelia per l’ordinazione presbiterale dei diaconi Alfio Caruso e Sebastiano Scamporrino
Cattedrale di Catania
7 ottobre 2023
Memoria di Maria Santissima del Rosario

Laudate Deum. Mons. Renna (Cei): “Il potere va usato con responsabilità, anche l’Italia faccia passi avanti”

L'Arcivescovo

Laudate Deum. Mons. Renna (Cei): “Il potere va usato con responsabilità, anche l’Italia faccia passi avanti”

"Siamo usciti dalla Settimana Sociale di Taranto del 2021 con grandi progetti, soprattutto quello di sostenere la transizione ecologica con le comunità energetiche, con l’idea di un carbon free che vedesse coinvolte tutte le comunità parrocchiali che costituiscono la rete più ricca che innerva la vita del Paese. Ma siamo ancora in attesa dei decreti attuativi". Parla mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace e del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici in Italia

“Le donne e gli uomini di buona volontà sono accanto a noi e spesso sono più sensibili di noi cattolici verso il tema dell’ambiente. Dobbiamo lavorare insieme”. Mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace e del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici in Italia, commenta l’esortazione apostolica Laudate Deum.

Eccellenza, la crisi climatica è “una malattia silenziosa che colpisce tutti noi”. Siamo giunti a una svolta?
Il Papa ha fatto un gesto inedito rispetto ai suoi predecessori e al suo stesso Magistero. Scrivere un’esortazione apostolica sullo stesso argomento di un’enciclica a otto anni di distanza esprime una grande preoccupazione per quello che egli definisce un mondo che “si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura”. Dimostra una coscienza critica che ci deve inquietare. Non per essere pessimisti, ma per crescere nella responsabilità. È un invito a tutti a crescere nella responsabilità davanti a qualcosa che può essere ineluttabile.

L’esortazione è a tratti un testo tecnico, con numeri e considerazioni scientifiche. Questo richiamo al dato oggettivo richiama l’urgenza avvertita dal Santo Padre su una condizione che riguarda l’intera umanità?
Soltanto l’enciclica Pacem in Terris di Giovanni XXIII e Populorum Progressio di Paolo VI sono così stringenti su alcune tematiche, soprattutto la seconda con il riferimento a tanti dati tecnici sullo sviluppo. La stessa attenzione è presente in Laudate Deum, perché il Papa dà spazio al cosiddetto momento del vedere, cui segue il giudicare e l’agire. Purtroppo le tante opinioni negazioniste inficiano la formazione di un giudizio obiettivo.

Si continua a dire che questi passaggi d’epoca sono stati sempre presenti nella storia, ma il Papa ribadisce che non è mai accaduto a così breve distanza. E non si può gettare la croce del surriscaldamento del pianeta all’aumento della popolazione, soprattutto nel sud del mondo: il consumo delle risorse avviene nei Paesi più ricchi.

Non ci si può sottrarre all’evidenza dei fatti.
Francesco ci mette davanti ad alcuni dati inoppugnabili e a letture distorte, che sono mosse da visioni ideologiche e utilizzate da chi non vuole questo cambiamento, perché evidentemente ha dei costi in termini di una visione tecnocratica che dovrebbe arretrare per far sì che il pianeta non arrivi al punto di rottura.

“Non ogni aumento di potere è un progresso per l’umanità”, avverte Francesco. Che richiama l’immagine del “pungiglione etico” per arrestare la corsa sfrenata guidata da tecnologia e ragioni economiche.
Il pungiglione etico è anche un pungiglione di carattere politico ed economico. Mi richiama ad un passaggio del documento preparatorio delle Settimane Sociali, nel quale si invita a non avere paura del potere, perché

il potere può essere utilizzato in modo irresponsabile, subordinandolo a visioni economiche nelle quali prevale il marketing e la falsa informazione. Invece noi vogliamo riappropriarci di un potere che sia quello di poter-essere, poter-fare, poter-cambiare.

Il potere va usato con responsabilità e con una visione molto chiara.

Il multilateralismo è davvero “una strada inevitabile”?
Dobbiamo orientare il potere a un uso buono che è – come ricorda Francesco – quello che prevede gli accordi multilaterali. Il multilateralismo distribuisce potere a tanti, permette a tutti di poter sedere a un tavolo nel quale si decide. Si consente anche alla società civile, come nell’accordo di Ottawa sulle mine anti uomo, di partecipare. Il potere deve andare di pari passo con la democrazia, con gli accordi multilaterali, con il coinvolgimento secondo un principio di sussidiarietà della società civile. È il potere di cambiare.

Francesco denuncia la “debolezza della politica internazionale”, guidata dalle “mutevoli circostanze politiche o dagli interessi di pochi”.
Alcuni Paesi hanno forti interessi e bloccano i protocolli. Per questo il Papa invita ad accordi multilaterali in cui non ci sia soltanto il peso delle grandi potenze. Ma il problema riguarda anche il nostro Paese. Siamo usciti dalla Settimana Sociale di Taranto del 2021 con grandi progetti, soprattutto quello di sostenere la transizione ecologica con le comunità energetiche, con l’idea di un carbon free che vedesse coinvolte tutte le comunità parrocchiali che costituiscono la rete più ricca che innerva la vita del Paese. Ma siamo ancora in attesa dei decreti attuativi.

Anche la nostra Italia deve fare passi da giganti e non comprendiamo perché dopo tante promesse questi accordi ancora non arrivino.

Li aspettiamo con ansia e spero che l’esortazione di Papa Francesco solleciti i nostri parlamentari e le commissioni che sono state investite di questo compito ad agire subito.

Laudate Deum è anche una sfida per la Chiesa italiana?
Darà nuovo slancio al nostro agire. Viviamo in un momento storico segnato dal Sinodo della Chiesa universale e dal Cammino sinodale, certamente l’esortazione diventa un tema di carattere politico.

La Chiesa italiana deve fare uno sforzo maggiore per recepire questo argomento.

Cercheremo di metterlo anche di più in agenda nel percorso verso le Settimane Sociali, in un terreno già fecondo iniziato a Taranto. Mi piace l’incipit che ricorda la Pacem in Terris, l’invito rivolto “a tutte le persone di buona volontà”. La Chiesa è chiamata non solo a recepirla ma anche a diffonderla nella società civile, a farla diventare cultura. Le donne e gli uomini di buona volontà sono accanto a noi e spesso sono più sensibili di noi cattolici verso questi tema. Dobbiamo lavorare insieme.

A Catania Missio Giovani riparte perché… la Missione si fa insieme!

Ufficio Missionario

A Catania Missio Giovani riparte perché… la Missione si fa insieme!
È proprio nel giorno in cui si ricorda Santa Teresa di Gesù Bambino, patrona dei missionari, che i ragazzi di
Missio Giovani di Catania hanno cominciato la loro missione a Zafferana Etnea.
Precisamente sul sagrato della Chiesa Madre del paese, durante la manifestazione della nota fiera
dell'ottobrata, i ragazzi di Missio Giovani hanno esposto, assieme a gioia e speranze, i progetti che vengono
sostenuti dalle Pontificie Opere Missionarie. I giovani hanno raccontato progetti, proposto piccole attività e
dialogato con chi, incuriosito, si lasciava coinvolgere da ciò che gli veniva proposto.
Nel corso di quest'anno è dunque nato il nuovo gruppo di Missio Giovani, formato da giovani volenterosi che
proprio come Teresa sono dei "piccoli granelli di sabbia" in un oceano d'indifferenza. Eppure il loro cuore è ardente, i loro piedi in cammino, i loro occhi speranzosi nel portare Gesù a tutti con fiducia e senza riserve.
Eppure Teresa, pur essendo patrona dei missionari, non è mai partita in missione. Questo perché, come dice Papa Francesco nell'udienza generale del 7 giugno 2023, "i missionari non sono solo quelli che fanno tanta strada, imparano lingue nuove, fanno opere di bene e sono bravi ad annunciare; no, missionario è anche chiunque vive, dove si trova, come strumento dell’amore di Dio; è chi fa di tutto perché, attraverso la sua testimonianza, la sua preghiera, la sua intercessione, Gesù passi".
È dunque attraverso i sentimenti della carità e quella voglia di fare in modo che Gesù sia amato, attività molto cara a Teresa, che questi giovani si mettono in cammino
Il primo obiettivo comune è quello di conoscere il territorio ed integrarsi con esso perché la missione innanzitutto si vive nel luogo in cui si è. Diventa fondamentale allora il rapporto con le parrocchie e la costruzione di una rete capace di creare comunione e sinergia, perché come dice quello che ormai è il motto di Missio giovani, "la missione si fa insieme"!
I ragazzi inoltre invitano chiunque volesse conoscere la realtà o prendervi parte a contattare le loro pagine Instagram o Facebook "missiogiovanict".
Tutto il gruppo Missio ringrazia padre Deodato Mammana, direttore dell’Ufficio missionario diocesano, per accompagnarli ed incoraggiarli sempre con amorevole fiducia. Ringrazia, inoltre, padre Salvatore Scuderi, parroco della Chiesa Madre di Zafferana, per averli ospitati e per aver creduto in loro e nel loro progetto. Si ringraziano infine i ragazzi della Chiesa Madre che veramente con tanta volontà e coraggio si sono messi in gioco e hanno aiutato Missio in ogni modo, divenendo con la loro gioia davvero indispensabili! Missio giovani Catania vi aspetta ancora domenica prossima davanti al Collegio Sant'Anna (Via Roma 254)
dalle 16:30 alle 20:30.

Manuela Grasso Missio Giovani Catania.

MISSIO CATANIA, OTTOBRE 2023

Ufficio missionario di Catania

MISSIO CATANIA, OTTOBRE 2023
LA VEGLIA MISSIONARIA SI TERRA’ IN SEMINARIO SABATO 21 OTTOBRE ALLE ORE 20.00

Carissimi, è a disposizione, presso l’ufficio missionario di Catania, sito in via Vittorio Emanuele 159, il materiale missionario per l’anno pastorale 2023/24.
È possibile ritirarlo tutti i lunedì e i venerdì ore 10/12.
Papa Francesco per quest’anno ha scelto un tema che prende spunto dal racconto dei Discepoli di Emmaus: “Cuori ardenti, piedi in cammino“.
Avranno “Cuori ardenti e piedi in cammino” solo dopo avere incontrato il Risorto.
Gesù con la Sua Parola aprirà la loro mente alla Scrittura e soprattutto spezzerà il Pane (come avviene nelle nostre assemblee domenicali) e i discepoli saranno pronti ed entusiasti a tornare sui propri passi per raccontare a tutti l’incontro che ti cambia la vita!
Il materiale missionario di quest’anno comprende due guide: una per gli adulti da utilizzare nel mese di ottobre e l’altra per i ragazzi da utilizzare durante tutto l’anno pastorale 2023/24.
Il sussidio per adulti, oltre a presentare le quattro opere pontificie missionarie (Propagazione fede, Infanzia missionaria, Adozione seminaristi, Formazione missionaria del clero), coglie l’occasione per comunicare sia il resoconto in euro degli aiuti distribuiti dalle Pontificie opere Missionarie nel 2022, sia alcune proposte per animare le Celebrazioni Eucaristiche delle 5 domeniche di ottobre. Il libretto (testo, guida, sussidio,...) inoltre propone : Veglia di preghiera, Adorazione Eucaristica, Riflessioni sui stili di vita e Testimonianze di missionari.
Il sussidio per i ragazzi è una guida per tutto l’anno pastorale. La giornata missionaria mondiale dei Ragazzi dai 6 ai 14 anni è sempre stata celebrata il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, ma con facoltà di spostarla in data più compatibile con altri impegni diocesani e parrocchiali. Per la nostra diocesi di Catania è suggerita per la domenica 7 gennaio.
Il materiale missionario, oltre ai sussidi, comprende anche due manifesti da esporre uno il 22 ottobre e l’altro il 7 gennaio, bustine, immaginette, salvadanai in cartoncino e novene di Natale da consegnare ai ragazzi.
Vi aspettiamo. Buon lavoro.
L’ufficio diocesano di Animazione Missionaria

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