Articolo in prima

Giornata diocesana cappelle adorazione eucaristica perpetua

Adoratori delle cappelle

Il nostro arcivescovo Mons. Luigi Renna desidera incontrare gli adoratori delle cappelle della nostra diocesi nella Cattedrale S. Agata il giorno 29 maggio 2024.
L'incontro, avrà inizio alle ore 19 e terminerà verso le 20,30.
Dopo una breve presentazione delle cappelle della diocesi, Mons. Renna terrà una catechesi cui farà seguito l'adorazione eucaristica con canti, musiche e preghiere.
Tutti sono invitati a partecipare.

 

PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINI 2024

Cerimoniere Arcivescovile

Il  prossimo  2 Giugno alle  ore  18.30,  S.  E.  l’Arcivescovo presiederà  la  solenne concelebrazione e la successiva processione nella Solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo (Corpus Domini) nella nostra Basilica Cattedrale.
Per tale occasione sono necessarie alcune indicazioni che troverete in allegato.

VEGLIA DI PENTECOSTE IN CATTEDRALE

Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali

VEGLIA DI PENTECOSTE IN CATTEDRALE SABATO 18 MAGGIO ALLE 19,30

Sabato 18 maggio alle ore 19,30 l’arcivescovo di Catania, monsignor Luigi Renna presiederà nella Basilica Cattedrale S. Agata Vergine e Martire di Catania la Veglia di Pentecoste.
Il tema della Veglia, che sarà sostenuta dalla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali, sarà “Vieni Spirito Santo e donaci di essere profezia”.
La Veglia sarà anche l’occasione per la Colletta pro Caritas diocesana.

Festa Diocesana dei Giovani

UFFICIO DIOCESANO PER LA PASTORALE DEI GIOVANI

UFFICIO DIOCESANO PER LA PASTORALE DEI GIOVANI
Catania, 14 maggio 2024

Carissimi,
nel pomeriggio della Pentecoste, 19 maggio p.v., vivremo la Festa Diocesana dei Giovani.
Quest’anno il nostro Arcivescovo Mons. Luigi Renna ha espresso il desiderio di svolgere la festa nel quartiere di Librino per evidenziale l’importanza di rimettere al centro della nostra vita ecclesiale e civile le periferie della nostra Arcidiocesi (ved. programma in allegato).
Il tema che accompagnerà i nostri giovani sarà “Lieti nella speranza” (Rm 12,12). La speranza cristiana scaturisce dalla gioia dell’incontro con Cristo Risorto.
Una speranza che deve essere alimentata nei nostri giovani aiutandoli ad assumere occhi di speranza, stimolandoli a fare delle scelte concrete di vita che portino speranza lì dove si trovano a vivere.
Non possiamo perdere questa occasione… Vi aspettiamo!

Don Matteo Minissale e l’equipe

Il prossimo 20 maggio l’ufficio per la pastorale dei migranti in sinergia all’ufficio diocesano per la pastorale dei problemi sociali e del lavoro dell’Arcidiocesi di Catania propongono un convegno

Ufficio per la pastorale dei migranti

“Voi nella Chiesa non siete ai margini, ma, sotto certi aspetti, voi siete al centro, voi siete nel cuore”. Queste sono le parole di un’omelia di San Paolo VI pronunciate nel 1965 in occasione della sua visita ad un Campo Rom a Pomezia. In queste parole del santo Padre possiamo riconoscere anche un richiamo per tutta la Chiesa ad un senso di responsabilità e di prossimità evangelica verso i nostri fratelli e sorelle Sinti e Rom. Spesso anche nei nostri ambienti viene usata l’espressione zingaro che possiede accenti negativi, anziché i giusti termini per indicare un popolo con la sua cultura, quali, in questo caso, Sinti e Rom che sono degli etnonimi. Sono molti i luoghi comuni e pregiudizi che nutriamo nei confronti di questo popolo che non conosciamo e ciò non aiuta alla creazione di una società più fraterna. Ecco perché il prossimo 20 maggio l’ufficio per la pastorale dei migranti in sinergia all’ufficio diocesano per la pastorale dei problemi sociali e del lavoro dell’Arcidiocesi di Catania propongono, non solo alla comunità diocesana, ma a tutti coloro che nutrono una seria passione per l’edificazione di una società più inclusiva, un convegno per riflettere, conoscere e guarire dai pregiudizi che polarizzano il mondo e le nostre fraternità. Il convegno sarà un’ottima occasione per ricucire quella distanza tra mente e cuore che, mutuando le parole di Papa Francesco, genera tante volte la tentazione dello scarto e della chiusura verso le persone, che hanno la nostra stessa dignità. Il mondo odierno necessita di percorrere la strada della fraternità. Non dimentichiamo, pertanto, come sottolinea il Santo Padre Francesco nella lettera Enciclica Fratelli Tutti al n.30, che, mentre va oggi diminuendo il senso di appartenenza ad una medesima umanità, «l’isolamento e la chiusura in se stessi o nei propri interessi non sono mai la via per ridare speranza e operare un rinnovamento, ma è la vicinanza, è la cultura dell’incontro». Ci auguriamo dunque, che questa ed altre iniziative possano contribuire a creare una cultura dell’incontro che ci permetta, nel rispetto delle legittime differenze, di camminare insieme nello spazio dei valori comuni per l’edificazione di una società in cui prevalga la pace, la giustizia, «la cultura del dialogo come via, la collaborazione comune come condotta, la conoscenza reciproca come metodo e criterio» (Documento sulla fratellanza umana di Abu Dhabi). Vi aspettiamo tutti lunedì 20 maggio alle ore 16.30 presso il museo diocesano di Catania.
Don Carlo Palazzolo Direttore dell’ufficio per la pastorale dei migranti
dell’Arcidiocesi di Catania.

L'ARCIVESCOVO AFFIDA ALLA MADONNA IL QUARTIERE DI LIBRINO

Ufficio Comunicazioni Sociali

L'ARCIVESCOVO AFFIDA ALLA MADONNA IL QUARTIERE DI LIBRINO
L'Arcivescovo monsignor Luigi Renna domani pomeriggio sarà a Librino per presiedere una solenne concelebrazione eucaristica nella parrocchia di Santa Chiara in Librino.
In quella occasione Monsignor Renna donerà e benedirà la statua della B. V. M. Regina della famiglia e Porta del Paradiso e affiderà alla "Marunnuzza" di Librino l'intero quartiere.

Colletta nazionale a sostegno degli interventi umanitari e i progetti di pace e riconciliazione in Terra Santa.

Vicariato Generale

Arcidiocesi di Catania
Vicariato Generale

Catania 2 maggio 2024

L'Arcidiocesi di Catania ha erogato la somma di euro 44.000,00 (quarantaquattromila/00 euro) a favore di Caritas Italiana quale colletta nazionale a sostegno degli interventi umanitari e i progetti di pace e riconciliazione in Terra Santa.

Mons. Salvatore Genchi
Vicario Generale

Al cuore della Chiesa che ascolta: diario dalla visita ad limina

L'Arcivescovo

Al cuore della Chiesa che ascolta: diario dalla visita ad limina

Proseguono i giorni della visita. Ogni giorno la celebrazione eucaristica in una delle quattro Basiliche maggiori: solo il 29 a sera a san Paolo fuori le mura, il 30 a San Pietro, il 1° maggio a Santa Maria Maggiore. Ogni giorno una intenzione diversa: per il papa il primo giorno, per la Arcidiocesi il 30, il 1°, per il papà di don Vincenzo Nicolosi, defunto il giorno 30, nella Basilica liberiana. La permanenza dei vescovi presso l’Istituto Maria Bambina permette di vivere in fraternità e di dialogare di più tra confratelli, anche se non mancano altri incontri, come quello con il rettore e la comunità del Pontificio Seminario Lombardo, dove è ospite il nostro don Andrea Consoli, studente presso l’Accademia Alfonsiana.

In ogni Dicastero si percepisce lo stesso clima di ascolto che il Papa ha voluto nell’udienza del 29, e le risposte si fanno precise su vari problemi, con la conoscenza che ogni Dicastero ha acquisito attraverso le relazioni e l’esperienza universale che è il suo prezioso bagaglio. Il Dicastero per le comunicazioni esorta ad una pastorale delle comunicazioni che sia capillare e che divenga veicolo di annuncio, e incoraggia il ricco lavoro che si sta facendo anche nelle nostre Diocesi. Il Dicastero per i Vescovi, guidato dal cardinal Prevost, si è mostrato molto attento alle fatiche di un ministero che deve affrontare tante problematiche anche diverse tra loro, ed ha richiamato all’importanza delle “quattro vicinanze” raccomandate spesso dal papa (con Dio, tra vescovi, con i presbiteri, con il popolo di Dio).

Molto bello l’incontro con la Segreteria di Stato, nel quale abbiamo potuto esporre i problemi sociali della nostra Regione ed abbiamo riscontrato una buona conoscenza, da parte del Cardinal Parolin, non solo di essi, ma anche di ciascuna delle nostre persone. Il Dicastero della vita consacrata, presente con il prefetto cardinal De Aviz, i sottosegretari e gli officiali, ha ascoltato e dato preziosi consigli per sostenere la vita consacrata e relazionarsi in spirito ecclesiale con chi sta vivendo in non pochi casi momenti di difficoltà, ma che rimane un grande dono per la Chiesa e per l’umanità. Davvero apprezzata è stata l’esperienza delle religiose che fanno accoglienza dei migranti, sia nei luoghi di sbarco, sia in altre realtà diocesane. Infine il Dicastero del clero, che ha preferito dare più spazio all’ascolto dei nostri interventi.

La Chiesa diocesana vive, attraverso la mia presenza a Roma, questa esperienza di comunione. Ve ne metto a parte, perché sento che si realizza quanto previsto dal Direttorio delle visite ad limina: “la visita dei vescovi, vicari e legati di Cristo nelle Chiese particolari loro affidate, al Successore di Pietro, porta un arricchimento di esperienze anche al ministero petrino e al suo servizio di illuminare i gravi problemi della Chiesa e del mondo, percepiti nelle loro differenziate connotazioni a seconda dei luoghi, dei tempi e delle culture” (Dal Direttorio delle visite ad limina, V).

“Due ore con papa Francesco e con nel cuore Catania”

Il diario dell’Arcivescovo

Il diario dell’Arcivescovo
“Due ore con Papa Francesco e con nel cuore Catania”

Roma, 29 aprile 2024

Mi preme farvelo sapere a tutti, per questo mi sono messo alla tastiera del mio pc appena finita l’udienza con papa Francesco. È stata una felice coincidenza quella che ha voluto che fosse proprio il 29 aprile, festa di Santa Caterina da Siena, la data in cui noi vescovi siciliani incontrassimo colui che la Patrona d’Italia e d’Europa ha chiamato “il dolce Cristo in terra”, il Papa. Espressione, quella di Caterina, che ha il sapore del suo misticismo e della sua femminilità, ma che dice l’importanza per noi cattolici del Papa, il successore di Pietro, chiamato dal Signore Gesù a confermare nella fede e nell’unità la Sua Chiesa.

La visita ad limina si è aperta questa mattina con l’incontro con il Papa: accolti con molta familiarità da Francesco nello studio in cui troneggia il Risorto del Perugino, abbiamo incontrato soprattutto un padre che ha ascoltato, che ha esercitato egli per primo una di quelle “quattro vicinanze” che raccomanda ai vescovi, che nel suo caso è la quinta: vicinanza ai vescovi di tutto il mondo. Ha ascoltato solo qualcosa della vita delle nostre Chiese di Sicilia dalla voce di noi vescovi che abbiamo presentato con “poche pennellate” le fatiche e le gioie delle nostre Diocesi, non molto dissimili tra loro, soprattutto per quanto riguarda la fede del popolo, il desiderio di impegno, i primi frutti del cammino sinodale, la bellezza e le fatiche delle vocazioni laicali, religiose e presbiterali, i problemi derivanti dalla malavita organizzata e dalla corruzione, la cura dei giovani e dei poveri, l’accoglienza dei migranti che – ha ripetuto più volte- sono un’opportunità e non un pericolo, e diventano tali solo se non vengono accolti, promossi, integrati.

Nel nostro dialogo hanno trovato spazio anche temi come la crisi demografica e lo spopolamento dell’isola, soprattutto nelle aree interne, il ruolo della Sicilia nel Mediterraneo. Il Papa ascolta attentamente: i suoi occhi sembrano scrutare tutte le nostre coste e i nostri paesi e città, abitate da un popolo di Dio che gli sta a cuore. Dà risposte, incoraggia, esorta, con le parole che sono quelle della Evangelii nuntiandi, la grande enciclica di Paolo VI dà primato all’evangelizzazione nella vita pastorale, e della Evangelii gaudium, che è l’insegnamento fondamentale del suo magistero.

Io gli ho portato Catania, con la sua vivacità, le sue fatiche, con il desiderio di riscatto da tutto ciò che può averla impoverita. So che nel cuore del Papa, il successore di Pietro, ci sarà un pensiero anche per la nostra Chiesa. La strada che ha indicato: il cammino sinodale, fatto con lo stesso ascolto, la stessa attenzione ai problemi, la chiarezza del discernimento che in queste due ore, insieme ai confratelli di Sicilia, ho potuto sperimentare.

+ Luigi Renna
Arcivescovo Metropolita di Catania

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