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Incendi in Sicilia: vescovi, “la nostra Isola fagocitata da fiamme devastanti, mani diaboliche hanno ucciso le vite di tre nostri anziani

Vescovi di Sicilia

“Ritorna a piovere cenere sulla nostra Isola. La Sicilia brucia, non solo per l’innalzamento della temperatura, ma perché fagocitata da fiamme devastanti: bruciano boschi, campagne, strade, autostrade, case, aeroporti, parchi archeologici, discariche, chiese e conventi. Bruciano perfino le spoglie dei santi. Si ustionano gravemente i corpi degli addetti e dei volontari che prestano soccorso. Le mani diaboliche di vandali senza cuore e coscienza hanno ucciso le vite di tre nostri anziani. Bruciano di paura, di ansia, di disperazione, di rabbia e di dolore i volti e ‘anime’ delle più di duemila vittime innocenti di questo infuocato e, purtroppo, annunciato e quasi ‘atteso’ inferno terreste: gli sfollati”. Si apre con queste sofferte e dure parole la lettera diffusa dai vescovi di Sicilia a seguito dei tanti incendi ce stanno devastando l’Isola. “Quando già andiamo sui pianeti e nelle altre galassie con i droni e i robot, quando facciamo la guerra con missili di precisione e satelliti che scrutano i territori di centimetro in centimetro, non riusciamo a proteggere la nostra ‘casa comune’ da previsti eccessi meteorologici. E questo deve ripetersi ogni anno?”, denunciano i presuli, secondo i quali “senza impantanarsi tra le ceneri della grigia burocrazia o i rimpalli di competenze e responsabilità le varie Istituzioni che ci governano non possono ancora lasciare la situazione com’è”. “Occorre assumersi la responsabilità sui piani preventivo, educativo, strutturale e repressivo”, ammoniscono i vescovi siciliani. “Non siamo così ingenui da non vedere il tentativo, ben pianificato e, in parte anche ben riuscito, di menti e mani criminali che attentano alla vita dell’uomo, al nostro patrimonio storico, religioso e culturale”, proseguono i presuli: “Queste mani accostate alle dichiarazioni di circostanza di alcuni governanti e burocrati che, al più, denunciano i pochi mezzi a disposizione, finiscono per umiliare la nostra terra. Gli incendi non devastano questa terra da decenni? Ignoriamo forse la mancata prevenzione, l’incuria nella gestione del territorio, l’abbandono inarrestabile delle campagne, il processo di tropicalizzazione del clima?”, domandano. “Noi cittadini della casa comune siamo chiamati a farci custodi del prossimo”, esortano i vescovi, per i quali “bisogna attivare un sano processo di coscientizzazione alla giustizia e alla verità, superando anche il silenzio omertoso e correggendo i comportamenti offensivi del creato”. “Noi vescovi – concludono – insieme alle comunità cristiane invochiamo l’aiuto di Dio perché sostenga il popolo in queste ore drammatiche e invii i suoi angeli al fianco dei soccorritori, dei volontari, dei tanti amministratori che lottano, come pure di tutti coloro che hanno perso tutto”.

 

SANTUARIO SAN FRANCESCO ALL’IMMACOLATA LE SANTE MESSE ALLA CHIESA DELLA SS. TRINITA’

Ufficio Comunicazioni Sociali

Da giovedì 28 settembre chiusura temporanea

SANTUARIO SAN FRANCESCO ALL’IMMACOLATA LE SANTE MESSE ALLA CHIESA DELLA SS. TRINITA’

In considerazione della richiesta pervenuta da parte della Prefettura di Catania, il Santuario di San Francesco d’Assisi all’Immacolata verrà, con effetto immediato, chiuso ai fedeli e al pubblico finché non siano state effettuate le necessarie verifiche strutturali e i lavori che si dovessero rendere necessari.

Pertanto le celebrazioni liturgiche del Santuario di San Francesco all’Immacolata, a partire da giovedì 28 settembre 2023, si terranno presso la Chiesa della Trinità, in via Vittorio Emanuele II. Le Sante Messe verranno celebrate alle ore 9,00 e alle ore 19,00. Per la Festa di san Francesco le Sante Messe saranno alle 9,00, alle 11,00 e alle 19,00. Il “Transito” sarà alle ore 20,30. Continueranno regolarmente i Sabati dell’Immacolata.

La nota della Prefettura fa riferimento a un sopralluogo effettuato l’11 settembre scorso dalla Sovrintendenza ai Beni culturali e ambientali di Catania, da cui è emerso che “la situazione strutturale dell’edificio negli anni si è leggermente aggravata, con particolare riferimento alle volte e alle cupole delle due navate laterali” per cui si rende necessario prendere tutte le misure necessarie per evitare che eventuali distacchi di intonaco possano provocare danni ai fedeli o al pubblico.

Catania, festa del beato Dusmet e Giornata del Migrante

Ufficio Comunicazioni Sociali

Catania, festa del beato Dusmet e Giornata del Migrante
L’arcivescovo Renna: aprire menti e cuori ai poveri e ai migranti
“In questo momento storico urge una carità creativa, che sappia guardare ai
poveri e ai migranti con gli occhi della fede per costruire risposte cariche di
umanità”. E’ il messaggio lanciato dall’arcivescovo di Catania, mons. Luigi
Renna, in occasione della 109ma giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato,
che nella diocesi di Catania ha coinciso con i festeggiamenti del beato Giuseppe
Benedetto Dusmet, l’arcivescovo servo dei poveri e testimone fedele del
Vangelo.
“Il beato Giuseppe Benedetto Dusmet – ha ricordato l’arcivescovo Renna nel
corso di una concelebrazione liturgica nella Cattedrale di Catania a cui hanno
partecipato molti fedeli e sacerdoti di diversi Paesi dell’Asia e dell’Africa - fu
l’arcivescovo della carità unita ad una grande vicinanza alla gente. In lui splende
una creatività nella carità”. “Il beato Dusmet – ha aggiunto l’arcivescovo - si
trovò davanti a sfide sempre nuove. Ad esempio egli affrontò la povertà
educativa chiamando nella diocesi di Catania congregazioni religiose allora
appena nate (salesiani, figlie di Maria Ausiliatrice). E Istituì opere nuove, come
l’Opera del soccorso agli infermi poveri a domicilio, che seppe rispondere al
bisogno dei tanti malati poveri che non venivano accolti negli ospedali pubblici”.
“Se Dusmet vivesse ai nostri giorni – secondo mons. Renna – la sua attenzione,
oltre che alla povertà, sarebbe rivolta anche al tema dei migranti”.
E a questo proposito l’arcivescovo ha ricordato che “la nostra coscienza cristiana
è interpellata dagli eventi che sono sotto i nostri occhi di tutti. E pertanto è
necessario che si torni a riflettere sulle cause dell’emigrazione: sembra che
dimentichiamo da dove vengono e quali lager hanno attraversato questi fratelli”.
“Spesso – ha proseguito l’arcivescovo - l’opinione pubblica gira la testa dall’altra
parte, mentre la legislazione italiana ed europea non tengono conto delle
condizioni geopolitiche attuali, di quello che accade in molti Paesi del mondo”.
L’arcivescovo ha poi ricordato le parole del messaggio Papa, soffermandosi in
particolare su alcuni passaggi. Il primo: « Migrare dovrebbe essere sempre una
scelta libera, ma di fatto in moltissimi casi, anche oggi, non lo è. Conflitti, disastri
naturali, o più semplicemente l’impossibilità di vivere una vita degna e prospera
nella propria terra di origine costringono milioni di persone a partire”.
Lascia perplessi, secondo l’arcivescovo di Catania, la volontà politica di rispedire
indietro i migranti: “è come catturare una persona che è fuggita da un lager e
riportarla lì, dove troverà ancora tortura e morte. Le recenti proposte e soluzioni
meritano una più realistica valutazione: il legislatore dovrebbe chiedersi quali
risorse hanno i diseredati per potere entrare nella nostra terra? Non sappiamo
forse che vengono depredati lungo rotte disperate?”
Il Papa ci ricorda nel suo Messaggio - ha aggiunto l’arcivescovo di Catania - che:
« Persecuzioni, guerre, fenomeni atmosferici e miseria sono tra le cause più
visibili delle migrazioni forzate contemporanee. I migranti scappano per povertà,
per paura, per disperazione”. Per poter eliminare questi drammi e queste
tragedie è necessario l’impegno di tutti. “Come ci ricorda il Papa – ha suggerito
mons. Renna – dobbiamo chiederci che cosa possiamo fare, ma anche cosa
dobbiamo smettere di fare. Dobbiamo prodigarci per fermare la corsa agli
armamenti, il colonialismo economico, la razzia delle risorse altrui, la
devastazione della nostra casa comune”.
L’arcivescovo ha anche ripreso le parole del Papa a Marsiglia, soprattutto quelle
in cui invitava a riflettere sul fatto che la soluzione non è respingere, ma
“assicurare, secondo le possibilità di ciascuno, un ampio numero di ingressi legali
e regolari, sostenibili grazie a un’accoglienza equa da parte del continente
europeo, nel contesto di una collaborazione con i Paesi d’origine.
L’arcivescovo Renna, infine, ha ricordato il recente viaggio del presidente italiano
Sergio Mattarella e del suo omologo tedesco, Frank Walter Steinmaier, a
Catania, Siracusa e Piazza Armerina. “Nella sua visita il presidente Mattarella–
ha evidenziato mons. Renna - ha proposto all'attenzione europea un modello di
accoglienza e integrazione che si è impiantato proprio qui in Sicilia (a Catania e
a Piazza Armerina) con il progetto Don Bosco 2000. Questo progetto indica un
modello che è ben altra cosa dalla lotta agli scafisti e alle Ong”.
Catania, 25 Settembre 2023

Inizia il Nuovo Anno Sociale delle Confraternite in Diocesi

Ufficio Comunicazioni Sociali

Sabato 30 settembre 2023 segna l'avvio del nuovo anno sociale delle confraternite in diocesi con l'Assemblea Generale. In questi giorni, i rappresentanti delle confraternite hanno avuto l'onore di incontrare e ricevere le benedizioni dell'Arcivescovo, che ha elogiato il loro impegno costante nel servizio alla comunità e nella promozione dei valori cristiani. Questo sostegno e incoraggiamento da parte dell'Arcivescovo rafforza l'importanza del ruolo delle confraternite nella diocesi e la loro continua crescita spirituale.
In allegato il calendario completo degli appuntamenti previsti per il periodo da settembre 2023 a giugno 2024:

AL VIA IL CAMMINO DI PREPARAZIONE AI MINISTERI ISTITUITI DI LETTORE ACCOLITO E CATECHISTA. OTTANTA I PARTECIPANTI

Uffcicio Comunicazioni Sociali

E’ cominciato oggi (sabato 23 settembre) con la santa Messa nel Seminario interdiocesano di Catania il cammino di preparazione ai ministeri istituiti di lettore, accolito e catechista, secondo le nuove disposizioni del Motu proprio Spiritus Domini ( per i primi due), che ammette anche le donne, e che rende ministero istituito quello del catechista ( Antiquum ministerium). Il corso diocesano dura due anni, è coordinato da don Giovanni Zappalà ed ha ottanta iscritti.
Oggi, inoltre, il seminarista Nicola Coco di Adrano ha ricevuto il lettorato.
“Viviamo in un tempo di riscoperta della teologia del ministero istituito e della teologia del sacerdozio – ha detto nella sua omelia l’arcivescovo Renna - e la stessa formazione sacerdotale sta vivendo un rinnovamento”.
“La stessa nuova Ratio per la formazione dei presbiteri per le Chiese che sono in Italia – aggiunge mons. Renna - raccomanda già nella sua bozza, che i ministeri istituti non siano visti semplicemente come una tappa verso il sacerdozio ma siano ricevuti insieme ai fratelli e alle sorelle battezzate. Secondo me queste celebrazioni inculcano nell’animo di tutti la grande verità espressa da sant’ Agostino nel suo famoso discorso sui Pastori: siamo chiamati a essere cristiani, per mettere al centro della nostra vita Cristo; quindi da lui ascoltare la chiamata e lasciarci plasmare ad immagine di Cristo Buon pastore”.
Infine, rivolgendosi agli ottanta fedeli che cominciano il cammino di preparazione ai ministeri istituti di lettore, accolito e catechista, l’arcivescovo ha detto: “Ciascuno di noi è un terreno che può lasciarsi dissodare da una vita spirituale più esigente, che superi l’ansia delle apparenze che si metta davanti a Dio con verità”.
“Il frutto della ministeralità, ha concluso mons. Renna, sono l’ecclesialità, la gratuità e la missionari età”.

La visita di Mons. Luigi Renna all'IRISS Francesca Morvillo: un incontro di ispirazione e condivisione

Uffcicio Comunicazioni Sociali

La visita di Mons. Luigi Renna all'IRISS Francesca Morvillo: un incontro di ispirazione e condivisione
Continuano le visite di S.E. Mons. Luigi Renna nelle scuole della diocesi, ed in questa settimana si è recato presso il Liceo Artistico “IRISS Francesca Morvillo” DI Catania.
Durante l'incontro, le ragazze e i ragazzi hanno avuto il privilegio di ascoltare direttamente dalla sua voce le parole che Mons. Renna ha inviato in un messaggio a tutti gli alunni della Diocesi ispirato a Don Pino Puglisi.
La sua straordinaria capacità comunicativa e profonda conoscenza della Storia dell'Arte ha lasciato un'impronta duratura.
Durante la sua visita, Mons. Renna ha dimostrato non solo una profonda conoscenza della scuola, ma anche una grande umanità. Ha condiviso con gli studenti importanti insegnamenti sulla moralità, la giustizia sociale e l'importanza di discutere una vita basata sui valori cristiani.
La sua presenza ha ispirato e motivato gli studenti a riflettere sulla propria fede ed a considerare il loro ruolo nella comunità.
La visita di Mons. Luigi Renna è stata un'esperienza preziosa che ha arricchito la vita degli studenti dell'IRISS Francesca Morvillo. Esperienza che potrà continuare anche grazie agli insegnati di IRC.

 

Veglia dell'Educatore in Cattedrale: Don Pino Puglisi e l'Educazione alla Libertà al Centro delle Riflessioni dell'Arcivescovo

Ufficio Comunicazioni Sociali

Veglia dell'Educatore in Cattedrale: Don Pino Puglisi e l'Educazione alla Libertà al Centro delle Riflessioni dell'Arcivescovo

All’interno in una affollata Cattedrale di Catania, si è tenuta ieri la Veglia dell'Educatore, un incontro di grande significato guidato dall'Arcivescovo della città, monsignor Luigi Renna. L'evento, rivolto principalmente agli insegnanti di religione, formatori ed educatori della Diocesi, ha posto al centro delle riflessioni la figura ispiratrice di Don Pino Puglisi, il coraggioso sacerdote che ha dedicato la sua vita all’annuncio del Vangelo nel quartiere popolare di Brancaccio a Palermo.
Monsignor Renna ha aperto la cerimonia sottolineando l'importanza di preservare viva la memoria di Don Pino Puglisi e il suo incessante impegno per la legalità, la giustizia sociale e il progresso morale della comunità.
«Don Pino è stato una luminosa guida per tutti noi – ha affermato con fervore monsignor Renna – La sua vita e il suo sacrificio ci ricordano che dobbiamo perseverare nella costruzione di un mondo migliore, senza cedere di un passo di fronte alla criminalità. Possiamo farlo, guidati non solo dalla parola del Signore e dalla forza dello Spirito, ma anche prendendo esempio da una santità che affonda le sue radici nell'Amore di Dio e accompagna ciascuno di noi. Insegnanti di religione ed educatori, è vostra responsabilità lavorare instancabilmente affinché nessun giovane si perda per la strada».
L'arcivescovo ha voluto esprimere il suo riconoscimento ai direttori degli uffici diocesani coinvolti nell'iniziativa: l'Ufficio Pastorale Scolastica, guidato dal professore Marco Pappalardo, l'Ufficio Insegnanti di Religione Cattolica, guidato da padre Roberto Mangiagli e l'Ufficio per il contrasto alla Dispersione Scolastica, guidato dalla Professoressa Agata Pappalardo.
Un momento commovente dell'evento è stata la testimonianza della Prof.ssa Rosaria Cascio, ex-allieva di Don Puglisi, docente e scrittrice. Attraverso le sue parole, ha trasportato l'uditorio in un viaggio nell'ordinarietà straordinaria del sacerdote e insegnante che, più di ogni altra cosa, ha incarnato la coerenza tra fede e azione. Il suo impegno nell'educazione delle giovani generazioni alla legalità e ai valori cristiani è rimasto un faro luminoso. È emersa con forza la necessità di promuovere l'educazione alla cittadinanza attiva e alla moralità, seguendo il nobile esempio di Don Pino.
L'arcivescovo Renna ha inoltre voluto ricordare Giuseppe Benedetto Dusmet e il suo prezioso lavoro nel sostenere i religiosi, specialmente i salesiani, nell'istituzione di strutture e oratori che negli anni hanno svolto un ruolo cruciale nella formazione delle nuove generazioni. Ha sottolineato che tali iniziative devono essere portate avanti con il contributo fondamentale dei laici. È stato ribadito che la figura di Don Pino Puglisi e del Dusmet, possono essere una sorgente di speranza e un modello da seguire per gli educatori nella loro infinita lotta contro la povertà e la criminalità.
L'Arcivescovo Renna ha concluso l'incontro con una preghiera comunitaria e una solenne benedizione. Ha inoltre annunciato il lancio di iniziativa concreta per promuovere l'educazione alla legalità nelle scuole e nelle comunità locali, seguendo la visione e l'eredità di Don Pino Puglisi. In aggiunta, ha distribuito un segnalibro contenente un messaggio personale e un'immagine di Don Pino Puglisi, simbolo tangibile di ispirazione per tutti i partecipanti, da consegnare ai ragazzi delle scuole.

Nel trigesimo della morte dei tre agenti periti in un incidente automobilistico a Mineo SANTA MESSA IN CARCERE DELL’ARCIVESCOVO RENNA

Ufficio Comunicazioni Sociali

Nel trigesimo della morte dei tre agenti periti in un incidente automobilistico a Mineo SANTA MESSA IN CARCERE DELL’ARCIVESCOVO RENNA

Lavoravano alla MOF (Manutenzione Ordinaria Fabbricati) della Casa Circondariale di Piazza Lanza a Catania i tre agenti morti un mese fa in un incidente sulla strada per Mineo e ricordati per il trigesimo sul luogo di lavoro con una messa presieduta dall’Arcivescovo di Catania, Mons. Luigi Renna.

Alla cerimonia erano presenti i parenti stretti dei tre poliziotti penitenziari Gianluca Barbanti, Giuseppe Spampinato e Piero Tatoli, la direttrice della Casa Circondariale, Nunziella Di Fazio, la comandante Simona Verborosso, tanti colleghi di lavoro accorsi per l’occasione, alcuni volontari impegnati a Piazza Lanza e la squadra di detenuti che seguivano fedelmente gli agenti nei lavori di manutenzione. A concelebrare con l’arcivescovo, il cappellano del carcere, don Antonio Giacona e il segretario arcivescovile don Nunzio Schilirò.

E’ stato un ricordo particolare quello tenutosi nell’istituto penitenziario dove i tre agenti prestavano il loro servizio. Lo ha evidenziato l’arcivescovo Renna, che ha anche sottolineato come “nel lavoro, soprattutto in questo lavoro particolare a volte duro e difficile, l’uomo metta in gioco tutto se stesso. E i nostri Gianluca Giuseppe e Pietro – ha aggiunto – si sono caratterizzati sempre per la loro umanità”. E rivolto ai detenuti che partecipavano nella squadra della MOF alle ristrutturazioni del fabbricato ha aggiunto: “Gianluca, Giuseppe e Pietro vi hanno lasciato il loro esempio di umanità, vi hanno guardati e vi sono stati vicini sempre con questa umanità”.

Indirizzandosi ai familiari degli agenti defunti, l’arcivescovo ha affermato: “Sappiamo che il vostro dolore è così grande che solo Dio lo può capire e accogliere, ma sappiamo che questi vostri cari hanno vissuto da giusti”.

Grande la commozione fra i presenti, soprattutto quando ha preso la parola, al termine della celebrazione eucaristica, la comandante degli agenti, Simona Verborosso. “Noi – ha raccontato – siamo stati a visitare le famiglie dei nostri colleghi defunti e abbiamo avuto così modo di conoscerli sotto un altro profilo, più intimo, personale. Questi tre nostri colleghi morti nello stesso incidente erano una squadra. E lo erano con i detenuti che li collaboravano e che sono qui a ricordarli”.

Al termine della cerimonia un canto alla Vergine Maria, a cui i presenti hanno affidato le famiglie, e gli amici dei tre agenti e quanti vivono nell’istituto di Piazza Lanza.

CATANIA, CONCLUSO IL CONVEGNO PASTORALE DIOCESANO “LA FEDE ILLUMINI TUTTA LA VITA”

Ufficio Comunicazioni Sociali

CATANIA, CONCLUSO IL CONVEGNO PASTORALE DIOCESANO
“Abbiamo bisogno di un rinnovamento della vita cristiana, ne abbiamo bisogno sia noi cristiani sia il mondo, perché tutti abbiamo bisogno di Cristo”. S’è concluso mercoledì 20 settembre al Santuario Madonna della Sciara di Mompileri, dopo due giorni di lavori, il Convegno pastorale diocesano di Catania. Formazione alla vita cristiana e non appena ai sacramenti, impegno a portare il Vangelo nel mondo curando le tante ferite sociali presenti nel territorio, lotta alla dispersione scolastica, pratica dell’ascolto, cura della persona e delle relazioni: sono questi i temi su cui i quasi mille operatori pastorali presenti al convegno assieme all’arcivescovo Luigi Renna hanno dialogato. Nella serata conclusiva il Convegno pastorale è stato contrassegnato prima da una lezione su “Narrazione, discernimento, comunità” tenuta dalla prof. Annalisa Caputo (docente di Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Bari e presso la Facoltà teologica pugliese) e poi da un animato dibattito, moderato dal prof. Marco Pappalardo, con domande all’arcivescovo Renna e alla prof. Caputo. Con il convegno pastorale appena concluso s’è aperta ufficialmente la nuova fase, quella sapienziale, del cammino sinodale diocesano. In apertura, martedì, mons. Renna aveva lanciato un invito pressante ai presenti a mettersi in cammino, seguendo il metodo sinodale dell’ascolto e della comunionalità e aveva offerto indicazioni per superare l’individualismo sociale e l’irrilevanza del “discorso cristiano” nella società. Un tema centrale nel dibattito e negli interventi è stato quello della formazione delle nuove generazioni. La frequenza all’Eucarestia domenicale anche nel Catanese, infatti, è in forte calo e tanti giovani battezzati o cresimati entrano, assieme alle loro famiglie, subito dopo la catechesi per i sacramenti nel numero dei non praticanti o dei mai praticanti. “Il discorso cristiano – ha rilevato l’arcivescovo Renna – appare sostanzialmente insignificante per la maggior parte delle donne e degli uomini di oggi”. Ecco allora il primo obiettivo strategico indicato dall’arcivescovo per il cammino della Chiesa di Catania: puntare sulla educazione alla vita cristiana in tutte le fasi dell’esistenza e non solo a una pur necessaria educazione ai sacramenti. Come secondo obiettivo l’arcivescovo ha indicato la missione: “Portate il Vangelo nel mondo. Create cantieri per il riscatto della situazione sociale in ogni parrocchia in ogni comune della diocesi”. Quindi, mons. Renna ha chiesto alla Chiesa di Catania un impegno straordinario al contrasto della dispersione scolastica, che vede migliaia di minori che non riescono a concludere il ciclo scolastico dell’obbligo. L’arcivescovo ha annunciato che in 15 parrocchie partirà il doposcuola pomeridiano a sostegno degli studenti più fragili. Infine, un appello alla adorazione eucaristica. “Se non partiamo dalla preghiera – ha ribadito mons. Renna – non potremo fare il cammino sinodale”. Nella sua relazione la prof. Caputo è partita dal tema della narrazione: “Ogni storia – ha detto – è storia d’amore”. Ma ogni storia è, anche per dirla con Paul Ricoeur, un “intrigo, una trama”, quindi “devo capire, nella costruzione della mia storia, che fili scelgo e come li intreccio”. Dalla narrazione, ha aggiunto la Caputo, bisogna passare al discernimento e alla relazione con l’altro. “Ma per costruire la nostra storia – ha detto la docente che è anche referente regionale per la Puglia del Cammino Sinodale – occorre fare un discernimento comunitario: sapersi raccontare e ascoltare; individuare modelli per crescere; fare spazio agli altri per potere poi costruire insieme”. “Per voltare pagina nelle nostre vita – ha concluso la prof. Caputo – dobbiamo far memoria dell’amore che ci ha creati e salvati, immettere amore nelle nostre storie quotidiane, tessere di misericordia le trame dei nostri giorni”. “Ora comincia il nostro lavoro – ha detto concludendo il convegno l’arcivescovo Renna –. Io non ho progetti o modelli preconfezionati per rispondere alle questioni emerse in questo convegno, dobbiamo costruire le nostre risposte camminando e lavorando insieme”.

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