L’Ufficio Diocesano per la Pastorale Missionaria (UDPM), “è il luogo e lo strumento prioritario con cui la nostra Chiesa catanese educa e promuove la missionarietà, in linea con le direttive delle Pontificie Opere Missionarie."
Sappiamo che tutta la pastorale oggi è chiamata ad essere missionaria. Ma c’è anche uno specifico missionario: è quello che viene chiamato la missione “ad gentes”, rivolta a chi vive in terre lontane e ancora non conosce la buona notizia del Vangelo, ai popoli di prima evangelizzazione, alle Chiese sorelle che stanno muovendo i primi passi. È di questo specifico che si occupa l’UDPM, nella convinzione che solo tenendo aperto il libro delle missioni anche l’intera pastorale potrà trovare strade nuove per porgere il Vangelo all’uomo d’oggi.
La pastorale missionaria si occupa sia di animare missionariamente tutta la pastorale, sensibilizzando tutto il popolo di Dio alla missione ad gentes, sia dei gruppi e delle associazioni aventi una specifica finalità missionaria. La sensibilizzazione di tutti alla missione ad gentes avviene durante il mese missionario (ottobre) e nella Giornata missionaria mondiale, entrambi curati dalle POM e finalizzati al finanziamento delle stesse, attraverso il CMD. A questi si aggiungano gli altri appuntamenti fissi, sempre coordinati dal Centro missionario nazionale (ora fondazione Missio), quali la giornata per l’infanzia missionaria e la veglia di preghiera per i missionari martiri.
Già abbiamo una Consulta diocesana di pastorale missionaria, rappresentativa di tutti i gruppi, le associazioni, le commissioni missionarie della diocesi, che si riunisce per elaborare le linee di fondo dell’animazione missionaria.
Sarebbe auspicabile come lo stesso arcivescovo diceva nella sua visita pastorale a Paternò che in ogni vicariato della nostra diocesi sorgessero le Commissioni missionarie, guidate e coordinate da un animatore, e rappresentative di tutti i gruppi esistenti in zona, e che si radunano con scadenza mensile. Il punto forte sarebbe identificare un sacerdote referente per ogni vicariato, che tenga i collegamenti con il presbiterio di zona e faccia in modo che le attività missionarie si raccordino con le altre attività pastorali.
Il progetto prevede anche un itinerario graduale volto alla creazione di un gruppo missionario parrocchiale.