CATANIA. Nel 2017 la Caritas Diocesana, nell'ambito del servizio microcredito, ha registrato un numero elevato di ascolti e una bassa erogazione del credito, una tendenza che conferma la presenza di complicazioni nel sistema bancario che impediscono di aiutare le persone in difficoltà economica. Se ne discuterà venerdì prossimo, 19 gennaio, alle ore 16,30, presso il Museo Diocesano di Catania, nel corso della conferenza dal tema “Il microcredito al servizio della famiglia in tempo di crisi” che servirà anche per fare il punto sui numeri di uno strumento che ha permesso di erogare, negli ultimi sette anni di attività (2011-2017), 157 pratiche per 760 mila euro. In vista dell'evento, il servizio microcredito della Caritas Diocesana lancia un appello agli addetti ai lavori per avviare una discussione sulle soluzioni per famiglie e individui che cercano modalità di riaccreditamento con il sistema bancario per avere nuovamente accesso al merito creditizio.
Nel corso del 2017, in seguito all'attività degli ascolti per gli utenti che si sono recati presso il servizio microcredito della Caritas Diocesana, si evidenzia che gli elementi di consolidata criticità, tra cui disoccupazione e insufficienti risorse a sostegno delle famiglie in difficoltà, sono stati accompagnati da altri ostacoli rappresentati dagli elementi pregiudizievoli, quindi dalle segnalazioni negative di banche e società finanziarie, che spesso precludono il positivo svolgimento delle pratiche. Nell'ultimo anno, secondo quanto riportato nella Relazione della Commissione allargata del 19 gennaio 2018, a fronte di circa 350 ascolti realizzati all’interno del servizio microcredito in Caritas Diocesana di Catania, sono state erogate 6 pratiche di microcredito etico sociale per circa 23 mila euro e 7 pratiche di prestito della speranza sociale per poco meno di 24 mila euro. «In tanti anni non era mai accaduto – si legge nel testo della Relazione – che in proporzione agli ascolti effettuati i risultati fossero esigui in termini di erogazione».
Dal 2011 al 2017 sono state 147 le pratiche di microcredito sociale, per un valore di 510 mila euro, e altre 10 per le imprese, tra cui 2 per sovra indebitamento e usura, per un valore complessivo di 250 mila euro. Numeri che delineano un quadro di grande necessità e di importante sostegno nei confronti di molti cittadini che vedono nella Caritas Diocesana l'ultimo tramite per ottenere risorse per ristrutturazione di immobili, studi universitari, avvio impresa, sfratto, aiuto al reddito, pagamento tributi e salute.
Una posizione espressa anche da Don Piero Galvano, Direttore della Caritas Diocesana: «Il microcredito rappresenta ancora una possibilità di ripresa e di aiuto economico finalizzato al superamento delle quotidiane criticità in cui versano le famiglie».
A fare il punto sul momento di particolare crisi ci ha pensato Pippo Ternullo, responsabile del servizio microcredito. «Anche il microcredito ha risentito della crisi, non perché lo strumento sia in crisi, ma perché le famiglie hanno perso la fonte di reddito rappresentata dal lavoro e strada facendo, se avevano un prestito o un mutuo, e non hanno potuto pagare in regola, sono segnalate come persone non adempienti e questo ci costringe a non poterli aiutare, perché il sistema bancario pone dei vincoli se hai degli elementi pregiudizievoli a carico».
Un lavoro costante per un servizio che resta uno strumento essenziale per tantissime persone. Ne ha parlato Salvo Pappalardo, responsabile delle attività in Caritas Diocesana e collaboratore del servizio microcredito: «Il microcredito è una risorsa indispensabile e preziosa per la comunità cittadina e regionale e con i vari strumenti che abbiamo in carico proviamo a superare gli ostacoli tecnici presenti all'interno del circuito bancario».
Addetto stampa - Rosario Battiato (tessera n. 116269)
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