"Le proposte formative che vengono offerte a presbiteri e diaconi delle Chiese di Sicilia per l'Anno giubilare della Misericordia possano permettere a coloro che ne usufruiranno di fare esperienza di fraternità e di comunione. La Chiesa, infatti, non ha bisogno di preti e di diaconi clericali e di funzionari specializzati, ma di ministri formati alla scuola del Vangelo che insieme attraversano le strade della città e annunciano il mistero di Cristo morto e risorto per la nostra salvezza". Con questo auspicio mons. Carmelo Cuttitta, vescovo di Ragusa, delegato CESi per il Clero, presenta le proposte formative per l'anno 2015 - 2016 del Centro regionale per la formazione permanente del clero "Madre del Buon Pastore", del quale è presidente.
"Dall'anno della sua istituzione, nel 1995, il Centro ha cercato di offrire alle nostre Chiese locali percorsi di formazione capaci di coniugare la dimensione spirituale con quella culturale, la dimensione comunitaria con quella pastorale. La formazione, come ama ripetere Papa Francesco, è un'esperienza di discepolato permanente che avvicina a Cristo - aggiunge mons. Cuttitta - e permette di conformarsi sempre di più a Lui. Perciò essa non ha un termine, perché i presbiteri e i diaconi non smettono mai di essere discepoli di Gesù".
"Gli itinerari di formazione permanente del clero non possono essere sbrigativamente ridotti a una serie di incontri di aggiornamento, ma vanno ricompresi secondo le stagioni della vita per essere innanzitutto uomini fino in fondo e quindi anche preti", dice don Calogero Cerami, direttore del Centro "Madre del Buon Pastore". E aggiunge: "Preti così non s’improvvisano! Ossia preti che siano “ponti” per l’incontro tra Dio e il mondo, sentinelle capaci di lasciar intuire una ricchezza diversamente perduta, non possono improvvisarsi, direbbe Papa Francesco; è necessario, infatti, che si inizi la ri-forma del clero anche attraverso i seminari. Queste considerazioni ci offrono la possibilità di ribadire che dall’io tanto osannato dal mondo bisogna passare al noi, dal presbitero al presbiterio, da una visione autoreferenziale della pastorale a una visione sinodale. Il cammino fin qui fatto riguardo alla formazione permanente del clero, non solo nelle singole chiese locali, ma anche con il Centro “Madre del Buon Pastore”, ci obbliga a sostare per una revisione e ri-progettazione. La finalità che bisogna prefiggersi, certamente non a breve termine, penso sia quella di una comune presa di coscienza delle vie da percorrere in maniera sinodale, perché per i nostri presbiteri e diaconi si avviino processi di formazione adeguati alle esigenze del mondo d’oggi. Perché ciò avvenga penso sia ormai giunto il tempo di non disgiungere la formazione in seminario dalla formazione permanente del clero, in modo tale da non permettere a coloro che si ritengono coatti in seminario in vista di poter iniziare il viaggio verso la libertà, di comprendere che si è sempre in cammino verso la piena con-formazione a Cristo Pastore e non da soli, ma prima con gli altri seminaristi e poi con il presbiterio". [01]