Tempo del creato

Arcidiocesi di Catania
Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso

Lettera ai fratelli presbiteri e ai responsabili delle aggregazioni laicali

Catania 22 agosto 2022

Carissimi amici e fratelli nel presbiterato,
carissimi responsabili delle associazioni laicali della nostra Arcidiocesi,
appena nominato direttore dell’ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso – un abbraccio fraterno e grato va a don Nunzio Capizzi con il quale abbiamo percorso questo tempo e rifondato l’ufficio – sono stato coinvolto nell’organizzazione del Tempo del creato che inizia il I settembre con la Giornata Mondiale di preghiera per la cura del creato e si conclude nella nostra Arcidiocesi quest’anno il 2 ottobre.

Per grazia di Dio anche in questo caso non devo cominciare da zero: dal 3 ottobre 2020 si è formato il Circolo Laudato Si- La casa comune, frutto della libera adesione di singoli ed associazioni e movimenti già sensibili ai temi della cura del creato. Insieme a loro abbiamo presentato al nostro Arcivescovo alcune possibili iniziative. Il circolo è sin dal suo nascere un’esperienza di collaborazione ecumenica e interreligiosa, una vera ricchezza per la nostra chiesa locale e per la nostra società.

La caratteristica di questo Tempo è da sempre ecumenica ed è sostenuta da Papa Francesco e dalla Conferenza episcopale italiana: il Papa ogni anno propone un messaggio che quest’anno ha come tema Ascoltare la voce del creato; anche la CEI, attraverso gli uffici per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e l’ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro ha lanciato un messaggio dal tema Prese il pane e rese grazie-Il tutto nel frammento, per invitare le comunità cattoliche e le altre comunità cristiane che aderiscono all’iniziativa a prendersi carico della Casa Comune, attraverso gesti di sensibilizzazione della società e delle nostre comunità: prendersi cura del creato non è cedere alle ideologie ecologiste ma realmente prendersi cura di quella Casa che il Signore ci ha donato e quindi anche prendersi cura dell’uomo nell’integralità della sua umanità: ci prendiamo cura di noi stessi, del nostro ambiente, delle nostre relazioni, delle nostre famiglie, dei nostri amici e soprattutto di chi vive in situazioni di difficoltà, non solo economica. Non è un tema secondario ma il frutto vero della nostra fede e della gratitudine verso il Signore, creatore e salvatore del mondo.

È molto importante, pertanto, coinvolgere i nostri fedeli a riconoscere la propria vocazione profetica in questo tempo e in questo mondo e a mettersi in ascolto del grido che emerge dal creato – usato e abusato – spesso senza renderci nemmeno conto che a perderci è l’uomo stesso. Se non lo facciamo noi chi lo dovrebbe fare?

Invito di cuore ciascuno a partecipare agli incontri che – tranne nel caso della passeggiata al Simeto – si terranno sempre intorno alle 19 e sono sparsi nel territorio della diocesi (cercheremo sempre più di individuare luoghi diversi dalla città). Promuovete e indirizzate la sensibilità dei giovani verso questi temi: è molto importante ed è un momento fortemente educativo e formativo. D’altra parte i nostri giovani sono più avanti di molti di noi in molte cose e possiamo aiutarli a comprendere che l’impegno sociale non è accessorio alla crescita nella fede, ma una conseguenza ricca di valore, secondo il mistero della carità.

Chiedo ai fratelli parroci un altro aiuto: abbiamo bisogno di raccogliere i dati della presenza di comunità cristiane nel nostro territorio: questo ci permetterà di raccogliere i frutti di un dialogo in atto e documentarlo oppure aprire nuove possibilità, nel contesto del cammino sinodale che è uno stile di chiesa e non un momento da vivere per un tempo.

Vi auguro buon cammino e vi ringrazio per la vostra collaborazione. In allegato troverete locandina e programma e i messaggi del Papa e della CEI che possono essere utilizzati per le celebrazioni delle comunità (omelie, lectio etc).

Don Antonino De Maria
Direttore