Alla vigilia delle prossime scadenze elettorali le città del Bel Paese mostrano urgenti il bisogno di ricucitura delle fratture sociali: tra centro e periferie, tra istituzioni e giovani, tra promesse e progetti. Anche Catania si sveglia con un impellente anelito di futuro che, ancora una volta, richiama l’attenzione sul valore principe di ogni democrazia: la partecipazione. In questa agorà senza fine l’Amministrazione condivisa – che con la sentenza della Corte costituzionale n.131/2020 è parte integrante della Costituzione italiana – oltre a essere un processo amministrativo può rappresentare un modello politico destinato a cambiare il modo stesso di intendere la polis? Ne abbiamo discusso con Lorenza Violini, docente di Diritto costituzionale all’Università Statale di Milano, che oggi, alle ore 17 presso il Seminario arcivescovile di Catania, interverrà in un incontro sul tema Cittadini e istituzioni: sussidiarietà e operosità sociale. Per un’amministrazione condivisa in seno al ciclo di incontri del Seminario di formazione all’impegno sociale e politico promosso dal comitato Non possiamo tacere, dall’Arcidiocesi di Catania e coordinato da Claudio Sammartino (già prefetto della Repubblica).
in allegato articolo:
sicilianpost.it-Lorenza Violini Lamministrazione condivisa per città più eque ed inclusive.pdf